blitzfienga1.jpgVasta operazione della polizia di Stato di Napoli in collaborazione con le Squadre mobili di Milano, Catania e Pistoia, centinaia gli agenti impegnati nel maxi blitz scattato alle 4 del mattino con perquisizioni in abitazioni del Quadrilatero delle carceri, Cuparella e Palazzo Fienga.
L´intervento delle forze dell´ordine ha portato all´emanazione di 88 ordini di custodia cautelare, tra cui 28 notificati a persone già detenute.
Tra i nomi emergono personaggi di spicco del clan Gionta: Antonietta Longobardi (figlia di Gennaro), Teresa Gionta ( figlia di Valentino), Michele Guarro, Eduardo Venerando, Pasquale De Simone, Francesco Savino, Amedeo Raia, Pasquale Romito e Luigi Maresca.
Sequestrati beni per 50 milioni di euro: 63 appartamenti, 8 terreni, 65 autovetture, 6 autocarri, 11 società di costruzioni, 68 motoveicoli, 1 socieà di commercio ittico all´ingrosso, 1 società di trasporto internazionale, 1 negozio di abbigliamento sportivo.
Sequestrati ingenti quantitativi di droga: 12 kg di cocaina, 188 kg di hashish e 278 kg di marijuana.
Le indagini, avviate oltre un anno fa si sono avvalse di una lunga serie di intercettazioni ambientali attraverso microspie installate nelle case di alcuni arrestati. Particolare curioso: è risultata preziosissima la collaborazione degli agenti del locale commissariato per tradurre alcune conversazioni criptate dalle particolari inflessioni dialettali torresi.
Molte società dovevano sottostare alla doppia estorsione con richiesta del pizzo dei clan Gionta da un lato e dei Gallo dall´altro, in particolare la ditta che gestisce i servizi cimiteriali doveva versare ai clan un pizzo di 25000 euro e ricevere da loro indicazioni sull´assunzione di personale.
La polizia penitenziaria del carcere di Opera in provincia di Milano, istituto di pena in cui è detenuto Aldo Gionta, figlio di Valentino, ha sequestrato una lettera in cui lo stesso Aldo dava consigli al proprio figlio Valentino junior.
Le indagini hanno portato alla luce il giro di affari delle 5 piazze di droga dei Gionta con ricavi che si aggirano all´incirca sui 170.000 euro al giorno, ma certamente il particolare più tragico di questa vicenda, sicuramente il più emblematico della situazione socio-economica di Torre Annunziata è la scoperta di una lista dei giovani raccomandati per il lavoro di puscher.