La questione ex Tecnotubi-Vega ha scaldato gli animi all’interno del consiglio comunale, con un botta e risposta tra il primo cittadino ed il consigliere Vitiello, di Centro Comune. Nella relazione introduttiva, Giosuè Starita ha messo al corrente l’assise sui prossimi interventi di manutenzione che riguarderanno via Plinio e via Castriota ad opera della società Pompei 2000. “Senza ulteriori aggravi per le casse comunali – ha specificato il sindaco – saranno realizzate le opere di rimozione di cumuli di terra e sistemazione dei marciapiedi dai due lati dell’ex fabbrica”.
“A quello scempio che dura da anni, spero non si voglia solo dare una sistemazione di facciata”, risponde duro Vitiello, che era già intervenuto giorni fa sulla questione. “Durante le mie ricerche – continua il consigliere - non ho trovato alcun ente che mi certificasse la salubrità della zona in questione. A questo aggiungo che c’è una strana correlazione tra la presenza di amianto nel sito in questione ed il tasso elevato di tumori tra i residenti di via Plinio. Dopo diversi anni da un primo inizio dei lavori, ed una imminente sospensione, non si conoscono i responsabili di questo scempio. Nel corso di questi anni possiamo solo contare i diversi incidenti causati da transenne poste in modo provvisorio che di fatto hanno anche ristretto la carreggiata provocando molti disagi alla circolazione”.

Il consigliere Vitiello, insieme ai colleghi Sica e Ricciardi, ha presentato mesi fa un esposto alla Procura della Repubblica, denunciando la grave situazione delle zone limitrofe alla fabbrica che rientrava tra i progetti di sviluppo TESS. All’interno della denuncia, firmata anche dal sacerdote della parrocchia di San Giuseppe e da un centinaio di cittadini che vivono nelle vicinanze, sono elencate le criticità della zona: oltre a quelli già citati dei casi di tumori ai polmoni e degli incidenti causati dal restringimento delle corsie o dalle transenne poste in modo provvisorio, i firmatari dell’esposto denunciavano come i cantieri fossero divenuti “ricettacoli di rifiuti”. Si invitava per tanto ad accertare e punire i responsabili.
Durante l’ultimo anno la TESS è stata messa in liquidazione ed il sito torrese “è passato da Sito di Interesse Nazionale (SIN) a Sito di Interesse Regionale (SIR) – ha precisato Starita. Nonostante queste difficoltà, la società attuatrice è stata obbligata alla bonifica dell’area come prescritto dal Ministero della Salute. I lavori inizieranno subito dopo quelli di sistemazione delle arterie in questione”.

Raffaele Perrotta