L´associazione Stella Cometa di Boscoreale che svolge attività di volontariato culturale e sociale presso alcuni locali ricevuti in comodato d´uso della vecchia stazione delle Ferrovie dello Stato FS, ci ha fatto pervenire questa nota che pubblichiamo:
"Alla stazione FS di Boscoreale la prima porta è diventata l´ultima porta.
In data 11 marzo 2011 la porta vandalizzata e forzata da ignoti, attraverso la
quale tre anni prima era stato possibile entrare, per documentare le condizioni
di degrado di alcune stanze del Fabbricato Viaggiatori delle vecchia stazione
FS di Boscoreale, viene rimessa in funzione.
La mancanza di risorse economiche aveva costretto i volontari
dell´associazione di volontariato sociale Stella Cometa, che ha in gestione i
locali della stazione, a sigillare con delle saldature l´infisso, ora pur
permanendo le difficoltà finanziarie, ma potendo comunque avvalersi dell´aiuto
di un volontario, è riuscita con poca spesa a rimetterla in funzione.

Nel frattempo le richieste di aiuto fatte dall´Associazione alle Istituzioni,
sono rimaste sempre inascoltate.

Pochi giorni fa, l´associazione ha ricevuto una telefonata dal Ministero degli
Interni, con la quale si chiariva che non erano state fatte le richieste di
contributi economici o altro tipo di sostegno, come prevede la prassi.
Viene da pensare che forse quella prassi ventilata, prevede che se non si
appartiene a nessun carrozzone politico, anche se ci si sforza e ci si impegna
di operare come volontario, si è condannati a sopravvivere negli stenti, forse
per i politicanti sarebbe ancora meglio se si sparisse e non si scocciasse più
lo Stato con richieste fastidiose.

Non ci sono risorse per il volontariato non schierato politicamente, mentre
per la festa dell´Unità d´Italia si stanno sperperando ingenti somme.

L´Italia è un paese strano, anche se tanti non arrivano alla fine del mese,
anche se aumentano sempre più le disuguaglianze sociali e gli ultimi diventano
sempre più ultimi, alle grandi feste di Stato non si rinuncia.

A Napoli in passato chi governava, ricorreva al trinomio "festa, farina e
forca", oggi in Italia si potrebbe affermare che chi amministra la cosa
pubblica utilizza ancora le forche, ma nessuno le riconosce come tali, vengono
adoperate sotto altre sembianze.
La farina invece scarseggia sempre di più, soprattutto per gli ultimi e per i
più disagiati.
Le feste e i festini invece sono quasi esclusivo appannaggio dei benestanti
che in molti casi sono diventati tali, sfruttando il potere politico per
arricchirsi o quello economico per sottomettere le persone più povere, i
salariati, i pensionati e i disoccupati.
Viva l´Italia! Ma siamo sicuri che l´Italia è di tutti gli Italiani?"