“Tutta la mia solidarietà al sindaco Starita per l’accaduto, ma temo che si stia andando in una direzione sbagliata nell’attenzione alla criminalità del nostro territorio. Ritengo si sia trattato solo di uno sbandato con una pistola in pugno, non un inviato della camorra”. Queste le parole del senatore Ciro Falanga, eletto l’anno scorso a Palazzo Madama nella lista del Popolo della Libertà, in occasione della visita della Commissione Regionale Anticamorra di ieri mattina a Palazzo Criscuolo.

Un intervento che ha acceso una forte polemica sia con il sindaco Starita, sia con i membri della Commissione che hanno subito preso le distanze dalle parole di Falanga. “Nei giorni scorsi ho chiesto al sindaco di organizzare un incontro con le massime autorità di controllo del territorio – continua Falanga – ma a questa richiesta nonostante il sindaco si fosse impegnato, non c’è stata risposta. Non credo sia opportuno tenere questi appuntamenti istituzionali che diventano solo uno spot. Questo signore con pista in pugno (Antonio Uliano, l’aggressore del sindaco, ndr) è evidente che non è stato inviato dalle organizzazioni criminali. Visto il suo stato di ebbrezza, probabile che avesse avuto la stessa reazione se avesse incontrato me o qualsiasi altro rappresentante istituzionale. Il sindaco Starita ha vissuto un momento di terrore, ma dovrebbe avere la saggezza e la capacità di dedicarsi ai problemi reali della nostra città”.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco che, nel corso del suo intervento, ha risposto a Falanga. “Il senatore non credo si possa sostituire alle forze dell’ordine che stanno facendo indagini sull’accaduto. Che Antonio Uliano sia collegato o no ai clan del territorio lo devono dire gli inquirenti, non certo il senatore. Non bisogna mai smettere di parlare di camorra, il silenzio e l’indifferenza sono i migliori alleati che la camorra possono avere. Non mi piacciono le analisi affrettate e credo che quella del senatore Falanga sia un’analisi molto affrettata. Per quanto riguarda l’incontro con le forze dell’ordine, non si è tenuto semplicemente perché non sempre le date coincidono”.

A prendere le distanze dal senatore Falanga anche i membri della Commissione. “Nessuna strumentalizzazione – afferma il presidente Valiante – Quello che è successo è un episodio estremamente grave. Atti di questo tipo contro i rappresentanti delle istituzioni non vanno mai sottovalutati. Gli fa eco l’on. Angela Cortese: “Sono molto colpita negativamente dalle parole di Falanga. Ci poteva scappare il morto, non bisogna mai abbassare la guardia su fenomeni di questo tipo”.
(foto archivio. Visita della Commissione del 15 marzo 2013)
Catello Germano


Il senatore Ciro Falanga non è nuovo ad uscite scomposte, inopportune e fuori luogo. Ascoltando quello che ha detto ieri a Palazzo Criscuolo, ci è tornata alla mente un’altra dichiarazione, fatta da Ciro Falanga quando era candidato alla Camera dei Deputati nel 2001. Era più o meno la metà del mese di marzo: a Torre erano in corso i preparativi per la Manifestazione Nazionale della Memoria e dell’Impegno contro le vittime delle Mafie di “Libera”. In quella circostanza l’avvocato Ciro Falanga sparò a zero contro l’organizzazione dell’evento affermando “Queste manifestazioni sono inutili sotto il profilo sostanziale”.
L’intervento di ieri del sen. Falanga, in cui afferma che la presenza della Commissione Anticamorra è uno spot, è del tutto fuori luogo. Un balordo che punta una pistola contro un sindaco è un campanello d’allarme che non va sottovalutato. La nostra impressione è il senatore Falanga abbia approfittato della visita dell Commissione per fare delle dichiarazioni, che inevitabilmente gli hanno fatto pubblicità.
Più che queste affermazioni, vorremmo sapere dal senatore quali sono gli atti che ha prodotto in questi dodici mesi di legislatura. Quali benefici hanno prodotto per il nostro territorio?
(c.g.)