E’ la volta di Giacomo Tafuro, l’ex sindaco e consigliere provinciale risponde alla accuse mosse nei suoi confronti dall’altro ex sindaco Gennaro Langella. Lo chiama Gennarino. In un’intervista rilasciata al nostro sito nei giorni scorsi Langella definisce Tafuro “consigliere comunale all’epoca dello scioglimento per infiltrazioni”. Non si fa attendere la risposta del leader della coalizione Uniti per Boscoreale. “Sta invecchiando precocemente il buon gennarino – esordisce Tafuro – la sua memoria inizia a risentirne. Io non ero consigliere comunale negli anni in cui fu sciolto il comune per infiltrazioni. Io non sono presente in consiglio comunale dal 1994 e da quell’anno, fino ad oggi, non mi sono mai più ricandidato. Inoltre – continua Tafuro – nel 2008 ho sostenuto Langella, il quale è venuto anche a casa mia. Se sono un personaggio dal quale stare lontano oggi, come lui ha detto, lo ero anche allora. Sul mio sito ho pubblicato copia del mio casellario giudiziario e dei carichi pendenti. Sono entrambi negativi. L’ho fatto proprio perché conosco il territorio e immaginavo che qualcuno avrebbe tirato fuori questi argomenti. Dai procedimenti nei quali mi sono trovato coinvolto ne sono sempre uscito con un’assoluzione con formula piena”. Tafuro si sofferma anche sull’episodio avvenuto al Target Cafè, quando è stato protagonista, insieme a Langella, di uno scontro verbale molto forte che stava per degenerare. “Ho saputo che su questo episodio Langella è stato dai carabinieri, farò lo stesso anche io per difendere l’onorabilità mia e della mia famiglia”. Non aggiunge altro il professor Tafuro. “E’ l’ultima volta che parlo dell’episodio – la vicenda si è spostata sul piano giudiziario e quindi non voglio più rilasciare dichiarazioni. Spero solo che sia l’ultima volta che succeda una cosa del genere, è giusto che ci dedichiamo ai problemi di Boscoreale e dei suoi cittadini”. Ed è sui problemi della città e si chi deve affrontarli che si sposta la seconda parte dell’intervista. Lui, Giacomo Tafuro, sindaco agli inizi degli anni ’90, ex consigliere provinciale e assessore con Vincenzo Cavaliere, non crede che l’età e l’essere stato già un amministratore sia un problema, in un periodo in cui si parla di cambiamento. “I tanti ragazzi che animano le nostre liste (Uniti per Boscoreale, Italia Attiva, Uniti per Cambiare e Realtà e Progresso ndr) mi hanno chiesto di traghettarli per i prossimi anni. Mi hanno chiesto di dare loro una mano candidandomi a sindaco e ho accettato. Io non metto la mia persona davanti – continua Tafuro – se uno del gruppo intende candidarsi a sindaco e ottiene il consenso di tutto il gruppo compatto, io faccio tranquillamente un passo indietro. Questo gruppo di giovani – continua Tafuro – è nato proprio perché il territorio langue. Non ci sono iniziative per i giovani. Se si fosse amministrato bene negli ultimi anni non ci troveremmo in questa situazione”. Tafuro si sofferma anche sugli altri protagonisti politici di Boscoreale, partendo dal neo senatore Pietro Langella. “E’ un amico, ho creduto in lui sin dall’inizio, quando si candidò al consiglio comunale nel 95 con il CCD. Mi fa piacere la sua elezione e credo che farà bene per Boscoreale, il territorio aveva bisogno di un referente sovra comunale”. Ed è proprio sui rappresentanti sovra comunali che Tafuro lancia una stoccata al consigliere regionale PD Mario Casillo e al candidato sindaco del centrosinistra. “Balzano è ostaggio di Casillo. Il loro gruppo ha sempre voluto determinare la politica boschese”. Uno sguardo infine, al programma elettorale. “Dare fin da subito serenità ai dipendenti del comune. Dopo l’inchiesta della magistratura degli anni scorsi è necessario riportare serenità nella macchina comunale. Inoltre – continua – una delle cose da affrontare fin da subito è il PUC. In questi anni il Piano Urbanistico Comunale ha subito forti rallentamenti a causa delle diverse gestioni che si sono succedute, tra commissari e sindaci eletti. Nostro impegno sarà quello di dare un forte impulso ad un provvedimento che serve a ridisegnare la città e le possibili fonti di sviluppo”.
Catello Germano

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