Arresti domiciliari per un primario e un´ostetrica e divieto di dimora per un medico ginecologo nell´ambito dell´indagine sulla morte di un neonato per ipossia. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Torre Annunziata, nel napoletano, nei confronti del primario del reparto di ginecologia dell´ospedale di Boscotrecase, Luigi Marciano, dell´ostetrica Gelsomina Donadio e del ginecologo Amedeo Desgro.

L´inchiesta è partita dalla denuncia del marito di una donna che ha partorito nella struttura e il cui bimbo fu ricoverato per alcuni giorni nel reparto di terapia intensiva dell´ospedale di Napoli "Monaldi", dove poi morì. Anche la ricostruzione delle fasi del parto della donna ha indotto i pm a ipotizzare un´errata esecuzione di manovre di Kristeller alla base di una grave ipossia che causò al nascituro gravi danni cerebrali.

Le manovre effettuate non erano neppure indicate nella cartella clinica, nella quale, tra l´altro, c´era un tracciato cardiotocografico, esame in realtà mai eseguito per quella paziente. La cartella originale, secondo quanto emerge dalle indagini, è stata distrutta e sostituita con un falso dopo un ´meeting´ tra l´equipe coinvolta nel parto. Uno dei partecipanti a quell´incontro, però, registrò il colloquio e fornì agli inquirenti il supporto relativo.

Un altro sanitario, poi, ha confermato di aver effettuato il giorno prima del parto un´ecografia alla donna, di cui nella cartella non c´è traccia. I medici coinvolti nella vicenda e il personale infermieristico hanno negato tutto e fornito versioni dei fatti tese ad avvalorare quella difensiva del primario. Agli indagati sono contestati reati che vanno dall´omicidio colposo al concorso in falso per soppressione aggravato e falso ideologico aggravato. "Si tratta di un gravissimo episodio di malasanità - scrive in una nota il procuratore Raffaele Marino - dai connotati criminali perchè gli indagati per occultare le loro responsabilità hanno provveduto a falsificare la documentazione sanitaria e a concordare una versione dei fatti uniforme".