Dice Sinistra Ecologia e Libertà, con parole del suo segretario cittadino Massimo Manna: "Non rinunciamo al confronto col PD e con il suo popolo, anzi riteniamo che l´appello di Telese sia da accogliere, ma solo se si modifica il punto di partenza del suo discorso, sia nella candidatura a sindaco sia nella composizione delle alleanze."
Vale a dire, in sostanza: il PD rinunci alla candidatura di Enzo Sica e ne riparliamo. Più o meno quanto affermato nei giorni scorsi da Antonio Gagliardi di Italia dei Valori, attuale candidato sindaco dello schieramento di centrosinistra alternativo a quello messo in campo dal Partito Democratico.
Ma la riapertura del dialogo tra le due coalizioni sarà possibile soltanto se entrambe le candidature, quelle di Vincenzo Sica e di Antonio Gagliardi, saranno al momento riposte nel surgelatore politico al fine di poter liberamente ricercare una personalità in grado non solo di rappresentare un centrosinistra unito, ma anche, possibilmente, in grado di vincere. Cosa, questa, molto incerta visto che questa coalizione sarebbe certamente più debole di quella vincente della scorsa competizione elettorale in quanto monco di quelle componenti che hanno deciso di sostenere il sindaco uscente Giosuè Starita.

E´ da presumere che ricomincerà a breve il balletto di nomi papabili da sussurrare negli incontri, ufficiali e non, tra politici, seduti ai tavoli con molotov e accendini in tasca, sempre pronti all´occorrenza a bruciare i candidati avversari. Non so se entrambi avvertono bruciori, ma dal nostro punto di osservazione, Gagliardi e Sica hanno già le estremità in fiamme e a breve diventeranno due tizzoni ardenti.
Mi soffermo, inoltre, su un altro punto: quello relativo alla sortita di Pierpaolo Telese con l´offerta pubblica di dialogo posta all´indomani della ufficializzazione della candidatura di Giosuè Starita.
Penso che questa sia stata dettata da alcuni dati di fatto che sono sicuramente stati oggetto di valutazione dei dirigenti PD. Il primo è l´oggettivo consenso messo in campo dalla coalizione di Starita (sia per "dote" personale dei singoli consiglieri che per il lavoro e il consenso costruito nei 5 anni di amministrazione), il secondo è la debolezza dell´attuale PD, la cui insegna traballante si regge sulle macerie di un partito crollato per errori di cui abbiamo già parlato abbondantemente nei mesi scorsi. Una debolezza a cui certamente non riusciranno a sopperire il richiamo del simbolo e la buona volontà degli attivisti delle liste civiche che sostengono il commercialista, nè l´effervescenza mediatica di Enzo Sica - candidato su cui grava il "peccato" di una candidatura anti Cucolo con Forza Italia, poi ravvedutosi mettendo le proprie competenze al servizio del centrosinistra dello stesso Cucolo con l´incarico di Direttore Generale - il cui nome tanto mal di pancia mette a simpatizzanti, iscritti, tra cui anche dirigenti, del Partito Democratico di Torre Annunziata.
FILIPPO GERMANO