Non c’è due senza tre. Sono queste le parole del capitano Alessandro Amadei per raccontare le fughe di Sasà Paduano, il baby boss dei Gionta. Prima dell’arresto di ieri pomeriggio ad Angri, infatti, il rampollo di palazzo Fienga è riuscito a sfuggire alla cattura ben due volte. I dettagli li racconta il comandante del Nucleo Investigativo del Comando Gruppo oplontino. “Nella prima occasione siamo andati molto vicini all’arresto. Abbiamo intercettato un pizzino nel quale erano segnati una serie di spostamenti che Paduano avrebbe fatto nei giorni successivi – racconta il capitano – Le frasi erano tutte codificate, con riferimenti ai luoghi unicamente le iniziali. In seguito ad attività investigative, abbiamo ritenuto che uno degli appuntamenti inserito nel pizzino era destinato alla fidanzata, con quale si sarebbe dovuto vedere alle 4 del mattino. In quella circostanza purtroppo arriviamo poco dopo che era andato via. La seconda fuga invece – continua il capitano – avvenne a Trecase, a casa dei coniugi Cirillo poi arrestati per droga. In quell’occasione, giunti sul posto, trovammo il letto disfatto e “caldo”, abbandonato poco prima del nostro arrivo”.
Catello Germano