Non vi è nessuna vendita delle case delle cooperative edilizie. In questi giorni, l’Amministrazione comunale sta informando i cittadini di quanto previsto da una legge dello Stato approvata nel 1998, ed applicata già in tanti comuni italiani (a cominciare da Milano, Roma, Parma), al di là del colore politico o delle singole situazioni di bilancio.
Il Comune di Castellammare di Stabia ha inserito nel bilancio di previsione 2009, recentemente approvato dal consiglio comunale, la possibilità per quei cittadini che acquistarono negli anni ’80 un appartamento in edifici costruiti da cooperative edilizie, la possibilità di diventare “pieno proprietario” degli immobili già posseduti in “proprietà di superficie” a condizioni di favore. Nulla cambia per chi non intende aderire a questa possibilità offerta dalla legge. Resterà proprietario dell’immobile fino alla scadere della convenzione dei 99 anni.
La ricostruzione della vicenda. Negli anni ’70 e ’80, cooperative edilizie costituite da cittadini comprarono il suolo sul quale realizzare immobili per abitazione. Le norme per l’edilizia agevolata prevedevano che la cooperativa cedesse gratuitamente la proprietà del suolo al Comune, il quale in cambio consentiva la costruzione degli alloggi. Al Comune dunque resta la proprietà del suolo, alle cooperative/singoli proprietari la proprietà superficiaria per 99 anni. Allo scadere dei 99 anni, la proprietà degli immobili ritorna al Comune. Questa era la situazione fino al 1998, ben nota a chi ha costruito e acquistato una casa attraverso le forma della cooperative edilizia. Un notevole cambiamento a favore delle famiglie è stato introdotto con la legge finanziaria n. 448 del 1998, e di questa norma si sono avvalsi in tutta Italia già migliaia di Comuni, tra i quali anche Castellammare di Stabia. I Comuni possono offrire ai proprietari delle case di diventare “pieni proprietari”, riscattando a condizioni di assoluto favore il diritto, passando così da “proprietari superficiali” a “proprietari del suolo”. Ovviamente, nessun cittadino è obbligato ad aderire a questa offerta. Se non lo fa, la casa così come previsto dalla convenzione tra Cooperative Comune che ha consentito la costruzione degli immobili,ritornerà in proprietà al Comune, il che avverrà appunto allo scadere del 99° anno della convenzione. Anche oggi, chi compra o vende una casa nei palazzi costruiti dalla cooperative edilizie sa che vende o compra la proprietà di superficie da restituire al termine della durata della convenzione, e non la piena proprietà. Con la previsione del bilancio comunale, si offre invece ai cittadini la possibilità di trasformare il diritto di superficie in diritto di piena proprietà di un corrispettivo molto al di sotto delle quote di mercato.
“È incredibile come una possibilità che stiamo offrendo ai cittadini – spiega il sindaco Salvatore Vozza – per consentire loro di acquisire la piena proprietà della casa in cui abitano, diventi una imposizione. Il vincolo sulla proprietà non lo abbiamo messo noi, stiamo facendo come centinaia di altri comuni, anche amministrati dal centrodestra, per agevolare i cittadini e d evitare che allo scadere dei 99 anni su tante famiglie e sui loro eredi si scarichino costi insostenibili. Come sempre c’è chi continua ad emettere comunicati stampa senza sapere di cosa parla, creando allarmismi e facendo una vergognosa demagogia. Altro che buchi di bilancio e fandonie di questo tipo. Se è questo il modo in cui il centrodestra intende raccogliere i voti, vuol dire che vi è ancora molta strada da fare per elevare il tono del dibattito politico e amministrativo in questa città. Stiamo dando ai cittadini una possibilità a condizioni di favore, nessuno è obbligato a fare nulla, nessuno deve lasciare la propria casa. Chi lo ritiene può tranquillamente aderire all’offerta del Comune, e siamo pronti a discutere anche delle modalità di pagamento dell’importo dovuto per riscattare la proprietà, venendo incontro alle esigenze di quei cittadini che avessero difficoltà a versare in un’unica soluzione il dovuto. Sarebbe ora di smetterla con certa politica di basso profilo e di speculare sulla sensibilità dei cittadini”.

Un provvedimento a favore dei cittadini. Gli alloggi delle case edificate su aree PEEP assegnate dalle cooperative edilizia in proprietà superficiaria sono stati costruiti su terreni di proprietà del Comune che ha permesso la realizzazione degli stessi ed ha concesso la proprietà superificiaria per un periodo di 99 anni al termine del quale, detti immobili, a differenza di quanto riportato dagli organi di stampa, non possono essere “riscattati” bensì devono essere restituiti al Comune il quale può solamente concedere un rinnovo, a titolo oneroso, del diritto di superficie; pertanto, la trasformazione della proprietà superficiaria in piena proprietà può avvenire soltanto prima della scadenza dei 99 anni.
Al fine di incentivare la proprietà privata, già dal 1999 (legge 448 del 1998, art. 31, commi 45 e seguenti), il Legislatore la previsto la possibilità per i Comuni di offrire ai proprietari superficiari di diventare pieni proprietari con conseguente incremento del valore di mercato degli alloggi e delle possibilità di “gestione” offerte agli stessi. La medesima legge ha determinato anche, in via agevolata, il prezzo di “riscatto” che varia in considerazione del numero di anni già trascorsi dalla costituzione della proprietà superficiaria e delle caratteristiche dei singoli alloggi.
In questi 10 anni migliaia di Comuni hanno attuato la predetta possibilità e gli assegnatari degli alloggi sono diventati pieni proprietari degli stessi.
Ciò premesso, le note che il Comune sta notificando in questi giorni vanno esattamente nella predetta direzione di voler incrementare la proprietà privata offrendo ai cittadini di diventare pieni proprietari degli alloggi che oggi detengono soltanto in proprietà superficiaria non dovendosi più preoccupare, alla scadenza dei 99 anni, di dover restituire l’abitazione al Comune ovvero di dover pagare per l’eventuale rinnovo della proprietà superficiaria.
Va precisato, inoltre, che i cittadini non sono assolutamente obbligati ad accettare la possibilità offerta dal Comune; in questo caso, infatti, non vi sarebbe alcuna variazione dell’attuale “posizione giuridica” né alcuna limitazione della proprietà superficiaria per i restanti anni come previsto dalle specifiche convenzioni.
Infine, per quanto riguarda il prezzo riportato nelle note notificate ai cittadini, si ribadisce che lo stesso è stato determinato puntualmente secondo le disposizioni agevolative previste dalla richiamata legislazione, senza alcuna discrezione da parte del Comune, e che lo stesso aumenterà all’avvicinarsi della scadenza dei 99 anni.