Caso Gori, il Tar dà ragione ai Comitati per lacqua pubblica
30-04-2012 - Archivio Storico de Lo Strillone
Accolto il ricorso presentato dai Comitati riuniti nella Rete civica per lacqua pubblica Ato3, insieme a Federconsumatori Campania e Comune di Visciano.
La prima sezione del TAR Campania, presieduta dal magistrato Antonio Guida, ha ritenuto pienamente fondate le ragioni dei Comitati civici che da anni denunciano gravi inadempienze, disservizi e mancanza di trasparenza nella gestione di GORI s.p.a., a tutto danno dei cittadini utenti e dei costi in bolletta.
Il Tribunale amministrativo ha riconosciuto che laumento delle tariffe del servizio idrico era giustificato solo dalla necessità di salvare GORI dai debiti, senza indagare sulla legittimità delle voci di spesa e degli investimenti effettuati, tra laltro con una delibera votata il 2 agosto scorso dallassemblea dei sindaci senza la maggioranza prevista dallo statuto dellente.
Una grande vittoria che dimostra ancora una volta la validità delle nostre denunce sottolineano i rappresentanti dei Comitati è inaccettabile continuare a scaricare sui cittadini i costi delle inefficienze e del clientelismo, frutto del patto scellerato tra mala politica e finanza speculativa, in particolar modo in un periodo in cui aumentano senza sosta i costi di tutti i servizi essenziali. Un successo dei Comitati che hanno contestato la delibera di aumento delle tariffe in tutte le sedi preposte, ad iniziare proprio dalla stessa assemblea del 2 agosto in una seduta concitata e piena di tensione, dove molti dei sindaci presenti ritenevano che i comitati dovessero essere messi alla sbarra. La mobilitazione è continuata sia nelle piazze sia in sede di udienza presidiando la sede del Tar. Adesso è arrivato il momento che il socio privato ACEA s.p.a. lasci la gestione ai legittimi proprietari, ossia i cittadini e i 76 Comuni appartenenti allAto3 Sarnese-Vesuviano. La responsabilità è nelle mani dei sindaci continuano i Comitati - con lauspicio che prendano finalmente coscienza della situazione e pongano fine ai disastri finora compiuti, rispettando lesito dei referendum e affidando il servizio ad un ente di diritto pubblico democratico e partecipato.
La prima sezione del TAR Campania, presieduta dal magistrato Antonio Guida, ha ritenuto pienamente fondate le ragioni dei Comitati civici che da anni denunciano gravi inadempienze, disservizi e mancanza di trasparenza nella gestione di GORI s.p.a., a tutto danno dei cittadini utenti e dei costi in bolletta.
Il Tribunale amministrativo ha riconosciuto che laumento delle tariffe del servizio idrico era giustificato solo dalla necessità di salvare GORI dai debiti, senza indagare sulla legittimità delle voci di spesa e degli investimenti effettuati, tra laltro con una delibera votata il 2 agosto scorso dallassemblea dei sindaci senza la maggioranza prevista dallo statuto dellente.
Una grande vittoria che dimostra ancora una volta la validità delle nostre denunce sottolineano i rappresentanti dei Comitati è inaccettabile continuare a scaricare sui cittadini i costi delle inefficienze e del clientelismo, frutto del patto scellerato tra mala politica e finanza speculativa, in particolar modo in un periodo in cui aumentano senza sosta i costi di tutti i servizi essenziali. Un successo dei Comitati che hanno contestato la delibera di aumento delle tariffe in tutte le sedi preposte, ad iniziare proprio dalla stessa assemblea del 2 agosto in una seduta concitata e piena di tensione, dove molti dei sindaci presenti ritenevano che i comitati dovessero essere messi alla sbarra. La mobilitazione è continuata sia nelle piazze sia in sede di udienza presidiando la sede del Tar. Adesso è arrivato il momento che il socio privato ACEA s.p.a. lasci la gestione ai legittimi proprietari, ossia i cittadini e i 76 Comuni appartenenti allAto3 Sarnese-Vesuviano. La responsabilità è nelle mani dei sindaci continuano i Comitati - con lauspicio che prendano finalmente coscienza della situazione e pongano fine ai disastri finora compiuti, rispettando lesito dei referendum e affidando il servizio ad un ente di diritto pubblico democratico e partecipato.