In caso di investimento, da parte di un veicolo, al pedone indeciso non spetta alcun risarcimento, se si è dimostrato indeciso ed ha fatto su e giù dal marciapiede, manifestando così l´intento di non procedere nell´attraversamento della strada. Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 24862 della III sezione civile. La Suprema Corte, infatti, ha respinto il ricorso con il quale i parenti di un anziano signore, investito a Napoli, chiedevano il risarcimento per la morte del congiunto all´assicurazione della macchina che lo aveva travolto. Ma i supremi giudici hanno confermato il ´no´ al risarcimento dei danni, come già stabilito dalla Corte d´Appello di Napoli il 6 maggio 2005, rilevando che il comportamento di Vincenzo A. aveva tratto in inganno il guidatore al quale nessuna colpa poteva essere addebitata per l´incidente. "Indietreggiando e risalendo sul marciapiede, il pedone - spiega la Cassazione - aveva manifestato il proposito di recedere dalla volontà di attraversare, ed il suo comportamento di ridiscendere il marciapiede per finire proprio contro la fiancata della macchina, era del tutto imprevedibile". "Sicché - conclude la Cassazione - nessuna responsabilità può essere addebitata al conducente dell´autovettura che nessuna manovra di emergenza fu in grado di compiere per evitare l´incidente". Vincenzo A. fu travolto il 4 agosto del ´96 in via Cordoglio.