"Non sono un evasore". Diego Armando Maradona torna a parlare dei suoi problemi con il fisco italiano attraverso un videomessaggio da Dubai. El Pibe de oro si difende dalle accuse contenute nella sentenza della Corte di Cassazione che nel 2005 condannò Maradona al pagamento di 31 milioni di euro, cifra che negli ultimi anni è andata poi aumentando di circa 3mila euro al giorno a causa degli interessi accumulati. La presunta evasione risale agli ultimi anni di militanza di Maradona al Napoli. Le indagini della guardia di Finanza si concentrarono sui due contratti, uno da calciatore e uno per i diritti d´immagine, che i dirigenti del Napoli facevano firmare ai propri giocatori. Una procedura considerata dalle fiamme gialle come un´evasione fiscale. Gli inquirenti diedero il tempo ai legali dei calciatori azzurri di mettersi in pari con la giustizia italiana, ma, secondo la Cassazione, lo staff di Maradona non prese provvedimenti. "I Gallo, Ferlaino e Coppola hanno firmato quei documenti, non io. E loro oggi possono andare a Napoli tranquilli. Io no. Questo non è giusto - dice commosso Maradona -. Io non ho firmato niente. Chi ha emesso la sentenza contro di me deve ancora mostrare le prove a tutta l´Italia e a tutto il mondo. Io non ho paura di andare in Italia".

Ecco il videomessaggio completo: