COMITATO PER LO SVILUPPO: INCONTRO IN REGIONE CON IL PRESIDENTE ANTONIO BASSOLINO
Terme di Stabia, bacino di carenaggio per Fincantieri, opere pubbliche e ammortizzatori sociali al centro del tavolo di discussione

Il sindaco Salvatore Vozza: "Castellammare, dopo Pomigliano, paga le conseguenze più alte della crisi economica".

Il 26 febbraio giunta Comune-Regione a Castellammare di Stabia

CASTELLAMMARE DI STABIA (17 febbraio 2009). Comitato per lo sviluppo: si è tenuto stamattina il primo incontro del tavolo proposto dal sindaco Salvatore Vozza, in accordo con le organizzazioni sindacali, al Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il 12 febbraio 2009 a seguito del Comitato per l´ordine pubblico e la sicurezza.

Alla riunione hanno partecipato, per il Comune, il sindaco Salvatore Vozza e l´assessore alle Partecipate Maurizio Apuzzo e, per la Regione Campania, il presidente Antonio Bassolino, il vicepresidente Antonio Valiante, l´assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, l´assessore alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, l´assessore all´Urbanistica Gabriella Cundari, l´assessore al Bilancio Mariano D´Antonio, l´assessore alla Sanità Angelo Montemarano.

"Castellammare di Stabia- spiega il sindaco Salvatore Vozza- dopo Pomigliano D´Arco, è chiamata a pagare le conseguenze più alte della crisi economica. Le difficoltà aziendali di Fincantieri, Avis, Terme di Stabia e dei lavoratori portuali, insieme al crescente disagio economico di molte famiglie e il rischio che la camorra approfitti di queste debolezze, possono portare a una situazione esplosiva nei prossimi mesi. Per questo motivo, insieme alle organizzazioni sindacali, ho proposto alla Regione Campania di attivare un Comitato per lo Sviluppo sulla città e l´area torrese-stabiese. Ringrazio il presidente Antonio Bassolino per la disponibilità immediatamente dimostrata come testimonia l´incontro di stamattina che ha già portato risultati positivi".

E´ stata fissata una riunione di giunta Comune-Regione per il prossimo 26 febbraio, alle ore 13.00, a Castellammare di Stabia.

Ecco i punti principali discussi nell´incontro di stamattina.

Terme di Stabia: la Regione Campania si è impegnata ad avviare le procedure per la costituzione di una società tra Terme di Stabia e l´Asl Napoli 5 con un Centro di Riabilitazione, che porti a un riequilibrio nella suddivisione delle cure convenzionate al sistema sanitario nazionale tra il settore pubblico, rappresentato da Terme, e quello privato.

Bacino di Carenaggio: la Regione Campania si è impegnata a sostenere lo studio di fattibilità per il nuovo bacino di carenaggio che darebbe una nuova prospettiva a Fincantieri e a tutta la cantieristica navale in città, sulla base del documento d´intesa, firmato il 10 aprile 2008, tra Regione, Comune, Autorità Portuale di Napoli e Fincantieri.

Ammortizzatori sociali: si è iniziato a discutere della possibilità di prevedere integrazioni agli ammortizzatori sociali ai quali saranno avviati nei prossimi mesi centinaia di lavoratori. Accanto ai dipendenti dell´Avis, per i quali da marzo scatterà la procedura di mobilità, ci sono i lavoratori Fincantieri, parte dei quali dal mese di aprile cominceranno ad usufruire degli ammortizzatori sociali a causa del calo di commesse per lo stabilimento stabiese, e i lavoratori dell´indotto, più deboli dal punto di vista delle tutele dato che per molti di essi non sono previste misure di accompagnamento.

Contratto d´area: si è deciso di chiedere un incontro al Governo per ragionare sulla possibilità di riattivare le procedure e le risorse del Contratto d´Area torrese-stabiese, che consentirebbero di riavviare investimenti su aree industriali dismesse come l´Avis. La richiesta viene avanzata sulla scorta dell´Accordo di Reciprocità tra Comune, Tess e Regione Campania.

Casa del Fascio: la Regione Campania, proprietaria dell´immobile, e il Comune, che detiene il progetto per la sua trasformazione in biblioteca pubblica, si sono impegnati ad accelerare le procedure per restaurare l´edificio.

Più Europa: si è stabilito di accelerare ulteriormente il programma per l´utilizzo dei fondi europei, circa 30 milioni di euro, per arrivare entro giugno alla definizione dell´Accordo di Programma Quadro con la Regione Campania. La questione sarà ulteriormente approfondita nei prossimi giorni.

Il quadro delle difficoltà aziendali in città è il seguente.
Fincantieri
Non ci sono nuove commesse per lo stabilimento stabiese. Molti lavoratori dell’indotto già sono stati licenziati, da marzo si prevede un’accelerazione della crisi con altri 300 lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. Ad essi si aggiungeranno i primi lavoratori diretti di Fincantieri, impiegati in reparti ormai privi di carico di lavoro.
Entro Marzo 2009 ci potrebbero essere oltre 600 lavoratori senza lavoro fino a giungere a quota 1000 alla fine dell’anno.
La situazione nel mondo dell’indotto è ancora più grave visto che per i lavoratori delle ditte appaltatrici e subappaltatrici non è prevista la copertura degli ammortizzatori sociali.
AVIS
La proprietà ha annunciato la chiusura dell’Azienda e l’uscita dal settore. Chiude in questo modo una realtà storica di Castellammare. E’ in corso un tavolo presso l’Assessorato Regionale all’Industria e alle Attività Produttive con Tess per ricercare soluzioni che diano una nuova prospettiva industriale al sito, ma anche per integrare gli ammortizzatori sociali. La prospettiva più vicina, infatti, è quella della mobilità per 100 lavoratori dal mese di marzo.
PORTUALI
La crisi delle attività commerciali del porto ha prodotto l’espulsione di 40 lavoratori. Attraverso alcune iniziative 18 di essi sono stati collocati, per i rimanenti 22 sono stati utilizzati ammortizzatori in deroga che ormai sono in scadenza. La possibilità di trovare delle soluzioni occupazionali per i 22, che attualmente sono senza prospettive, è legata alla trasformazione del porto in stazione marittima. Primi lavori potrebbero iniziare entro l’anno utilizzando i fondi Più Europa.
TERME DI STABIA
La crisi del termalismo investe il settore a livello nazionale a causa di diversi fattori. Le Terme di Stabia sono a rischio fallimento: una loro chiusura significherebbe un dramma occupazionale per i 300 lavoratori, tra full time e stagionali, nonché per gli alberghi che legano la loro attività proprio ai clienti di Terme di Stabia. Alla base del buco in bilancio, non più sopportabile per le casse del Comune unico socio, c’è un insieme di fattori tra cui il calo di clienti tra i militari e statali a causa della soppressione del congedo retribuito, il maggiore spazio dato ai privati a scapito del settore pubblico da parte dell’Asl rispetto alle convenzioni, problemi legati all’intervento della magistratura circa la validità di alcuni titoli in possesso dei lavoratori.