“Poco più di un anno fa sottoscrivevo un accordo elettorale con la coalizione che sosteneva Nicola Cuomo. Un patto alla fine del primo turno grazie al quale la città premiava la coalizione dell’attuale sindaco. E’ venuto il momento della riflessione e dell’analisi. Anche perché in dodici mesi la città non ha fatto passi in avanti e, anzi, su alcune vicende importanti ha perso clamorosamente terreno. Di questo il sindaco Cuomo deve tenere conto se vorrà continuare a governare”.
Sono le parole dell’architetto Eduardo Melisse, consigliere comunale a Castellammare e presidente della commissione urbanistica.
“Il patto elettorale che le liste che mi rappresentavano sottoscrissero, con l’attuale primo cittadino, prevedeva punti chiari e precisi da attuare in tempi rapidi” continua Melisse. “Miglioramento della vivibilità delle periferie e della città in generale, precise disposizioni per il rilancio turistico ed economico, discontinuità rispetto alle passate amministrazioni: a parte un primo, timido, tentativo, nessuno di questi punti è stato portato a termine. Anzi, con rammarico, devo far notare che la situazione delle periferie è rimasta drammaticamente immutata e che, soprattutto, l’amministrazione è ancora ostaggio di una burocrazia opprimente. Il tutto a discapito delle richieste di una città che vuole avere gli strumenti per rilanciare le attività economiche, l’edilizia e rimettere in moto un circuito virtuoso paralizzato dall’indecisionismo e dalle paludi in cui è finita questa amministrazione” il duro attacco di Melisse.
“Motivo per il quale non parteciperò all’incontro previsto per mercoledì: a partire da adesso, il gruppo che rappresento non si sente più vincolato dall’adesione a quel patto elettorale. In assoluta libertà di coscienza mi sentirò di votare, così come ho sempre fatto, solo i provvedimenti che ritengo siano positivi per il bene della città. Ed, invece, evidenziare con forza le situazioni di compromesso, di costante e continua confusione che sta portando Castellammare ad una condizione di assoluta invivibilità. Il sindaco ha nelle sue mani la possibilità di rilanciare con forza l’azione amministrativa: è solo sua la responsabilità di restare a galla" conclude Melisse.