Cava Sari, ricorso di Legambiente e Rete dei Comitati al TAR
25-01-2012 - Archivio Storico de Lo Strillone
E´ sul tavolo del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania la quesitone di Cava Sari. I giudici infatti dovranno discutere il ricorso presentato da Legambiente Campania Onlus, della Rete dei Comitati vesuviani e di alcuni cittadini di Boscoreale contro Ministero dellAmbiente sui danni ambientali di Cava Sari
Oltre il danno la beffa. Si puo cosi sintetizzare la questione Cava Sari allinterno del Parco Nazionale del Vesuvio, che dalla sua apertura autorizzata, in contrasto ad ogni legge nazionale e comunitaria, allottimizzazione gestionale di questi giorni (leggasi aumento dei volumi di conferimento) vede aumentare i rifiuti oltre il limite preventivato dallAIA e dal VAS con evidenti danni ambientali e alla salute dei cittadini, e conseguente spreco di energia. La cava Sari è satura da tempo e va chiusa ad horas, messa in sicurezza e possibilmente bonificata.
La denuncia arriva dalla Rete dei Comitati vesuviani e da Legambiente e per voce del suo presidente regionale Michele Buonomo e del responsabile Aree Protette Pasquale Raia.
E la beffa - denunciano i due rappresentanti di Legambiente -
Sono i dati rilevati nellispezione presso la discarica: 2000 KW al giorno di energia sprecata, pari a 1800 m3 di biogas bruciati allora.
Basterebbero due semplici generatori per trasformare il biogas prodotto in lenergia e poter illuminare i comuni dellarea Vesuviana coinvolti dal danno di questi anni (Boscoreale-BoscotrecaseTrecase-Terzigno) risparmiando almeno oggi, dopo 3 lunghi anni, i
miasmi prodotti dallenorme quantità di biogas prodotto dalla discarica e in parte bruciato e usare il teleriscaldamento dellacqua calda eventualmente prodotta per scuole e uffici pubblici. Senza tener conto che si continua a spendere 4400 Euro al giorno per il trasporto e smaltimento del percolatononostante la sua stabilizzazione a monte - smaltito come rifiuto speciale in quel di Lametia Terme.
Soldi risparmiati e recuperati che potrebbero essere riversati sul territorio e destinati alle urgenti bonifiche delle pericolosissime discariche esaurite dellarea.
A tal proposito, Legambiente ha inoltrato un Invito/Diffida, ai sensi
del Codice dellAmbiente, al Ministero dellAmbiente per costringerlo ad un intervento per
porre fine al grave scempio del territorio e salvaguardare la salute dei cittadini
che lattuale discarica Cava Sari sta costituendo. E non avendo ricevuto
alcun riscontro ha impugnato il silenzio/inadempimento, affidandosi alla competenza riconosciuta in tematiche ambientali dellavv. Aldo Avvisati del Foro di Torre Annunziata, dinanzi al TAR Campania sez. di Napoli per pretendere un urgente provvedimento di salvaguardia dellambiente vesuviano.
Il ricorso è stato dichiarato ammissibile e la sentenza di merito è per domani 25 gennaio.
Previsto un sit-in dinanzi al TAR Campania in piazza Municipio a Napoli a partire dalle 10.
Legambiente Campania onlus
Rete dei Comitati vesuviani
Oltre il danno la beffa. Si puo cosi sintetizzare la questione Cava Sari allinterno del Parco Nazionale del Vesuvio, che dalla sua apertura autorizzata, in contrasto ad ogni legge nazionale e comunitaria, allottimizzazione gestionale di questi giorni (leggasi aumento dei volumi di conferimento) vede aumentare i rifiuti oltre il limite preventivato dallAIA e dal VAS con evidenti danni ambientali e alla salute dei cittadini, e conseguente spreco di energia. La cava Sari è satura da tempo e va chiusa ad horas, messa in sicurezza e possibilmente bonificata.
La denuncia arriva dalla Rete dei Comitati vesuviani e da Legambiente e per voce del suo presidente regionale Michele Buonomo e del responsabile Aree Protette Pasquale Raia.
E la beffa - denunciano i due rappresentanti di Legambiente -
Sono i dati rilevati nellispezione presso la discarica: 2000 KW al giorno di energia sprecata, pari a 1800 m3 di biogas bruciati allora.
Basterebbero due semplici generatori per trasformare il biogas prodotto in lenergia e poter illuminare i comuni dellarea Vesuviana coinvolti dal danno di questi anni (Boscoreale-BoscotrecaseTrecase-Terzigno) risparmiando almeno oggi, dopo 3 lunghi anni, i
miasmi prodotti dallenorme quantità di biogas prodotto dalla discarica e in parte bruciato e usare il teleriscaldamento dellacqua calda eventualmente prodotta per scuole e uffici pubblici. Senza tener conto che si continua a spendere 4400 Euro al giorno per il trasporto e smaltimento del percolatononostante la sua stabilizzazione a monte - smaltito come rifiuto speciale in quel di Lametia Terme.
Soldi risparmiati e recuperati che potrebbero essere riversati sul territorio e destinati alle urgenti bonifiche delle pericolosissime discariche esaurite dellarea.
A tal proposito, Legambiente ha inoltrato un Invito/Diffida, ai sensi
del Codice dellAmbiente, al Ministero dellAmbiente per costringerlo ad un intervento per
porre fine al grave scempio del territorio e salvaguardare la salute dei cittadini
che lattuale discarica Cava Sari sta costituendo. E non avendo ricevuto
alcun riscontro ha impugnato il silenzio/inadempimento, affidandosi alla competenza riconosciuta in tematiche ambientali dellavv. Aldo Avvisati del Foro di Torre Annunziata, dinanzi al TAR Campania sez. di Napoli per pretendere un urgente provvedimento di salvaguardia dellambiente vesuviano.
Il ricorso è stato dichiarato ammissibile e la sentenza di merito è per domani 25 gennaio.
Previsto un sit-in dinanzi al TAR Campania in piazza Municipio a Napoli a partire dalle 10.
Legambiente Campania onlus
Rete dei Comitati vesuviani