Sono arrivate 100 rose per la signora Donata Sannino, in omaggio ai cento anni compiuti oggi. Gli abbiamo chiesto “ E adesso che se ne fa di tutte queste rose?”, e il primo pensiero è stato per il marito scomparso molti anni fa: “Li porto a lui al cimitero”” ci ha risposto. Nonna Donata, che è nativa di Boscotrecase ma abita a Torre Annunziata da circa 50 anni, è stata festeggiata dal figlio Liberato Pinto e dalla nuora Maria, che da anni si prendono cura di lei, e da un nutrito gruppo di nipoti, parenti e amici accorsi per partecipare al lieto evento.
Una vita, quella di Donata, trascorsa dividendosi tra il lavoro domestico e quello di bravissima ricamatrice.
“Ho ricamato i corredi di tante figlie di proprietari di pastifici, venivano tutti da me”, ci ha raccontato con lucidità. “E quando ricamavo a sera tardi - continua – mi sedevo su una sedia posta sulla tavola per stare vicino alla flebile luce della stanza”. Ha lucidi ricordi della guerra, della fame, delle paure di quegli anni. Ricorda da bambina quando andava alla spiaggia di Torre, i lunghi e castigati costumi da bagno, le cabine su palafitte a mare. Poi gli faccio la domanda d’obbligo: “ Qual è la ricetta per vivere a lungo? Cosa bisogna mangiare?” . Mi ha risposto: “Di mattina, in estate, mangio pane condito, pomodori e olio, in inverno faccio colazione con semolino. A mezzogiorno mangio pasta e cibi semplici e fresci. “ E la sera? “La sera faccio digiuno. Non mangio mai di sera!”. E con questo consiglio mi sono congedato dalla longeva nonnina: “Signora Donata, ci vediamo l’anno prossimo”. “Ti aspetto”, mi ha risposto, con tono di impegno.