Trecase – Concluse le attività didattico–formative promosse dal dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Sancia D’Angiò”, Prof. Sebastiano Bauso (nella foto) attraverso il PON nazionale, e che hanno visto protagonisti, per la prima volta “insieme”, tutti i soggetti impegnati nella scuola a vario titolo. Una esibizione dell’orchestra composta da alunni del corso di musica, ha dato inizio alla manifestazione che si è, poi, conclusa nella sala del teatro scolastico, ove sono stati consegnati gli attestati di partecipazione. La convergenza delle diverse competenze e delle singole specificità ha permesso ai ragazzi, agli insegnanti ed alle famiglie, destinatari di tali attività, di raggiungere un risultato di eccellenza. Le attività si sono sviluppate attraverso cinque percorsi specifici che hanno avuto in comune l’obiettivo di rendere disponibili le singole competenze, consolidarle e metterle al servizio degli utenti finali, in particolare i ragazzi. Le aree interessate sono state quelle della “comunicazione”, della “logica”, del rispetto dell’”ambiente” e del recupero della “Memoria”, attraverso specifici progetti quali “Giornalisti si diventa”, “Macchine e numeri”, “Ambiente e ambito”, Trecase, com’era com’è e come la vorrei” ed infine “Plasmiamo le idee”. Il progetto ha interessato anche l’area della docenza attraverso due momenti specifici di formazione – aggiornamento sulle tematiche delle “Nuove metodologie per la lingua madre” e “Scuola senza frontiere”.È stata un’esperienza unica, hanno sottolineato alunni e docenti in particolare, una esperienza che fa onore ad una scuola di “frontiera” come la “D’Angiò” e che sicuramente va ripetuta, migliorata ed affinata sia nelle modalità operative sia negli obiettivi specifici. Una scuola che tenda sempre di più ad allineare e rendere coerenti i momenti della formazione con quelli della quotidianità, intesa quest’ultima non solo come ambiente in cui i ragazzi passano la maggior parte del proprio tempo e dalla quale mutuano “comportamenti ed atteggiamenti”, ma anche come ambiente nel quale attraverso il tempo si consolidano i comportamenti quotidiani e si trasformano in “stili di vita”. Una scuola, insomma, che non abbia solo a cuore il trasferimento freddo delle “nozioni” ma si ponga il problema della “prospettiva” di vita di coloro che la frequentano. Questa sfida il Prof. Bauso e tutta la scuola Sancia D’Angiò l’hanno raccolta, l’hanno fatta propria e la rilanciano per il futuro impegnandosi, già dal prossimo anno, a dare continuità a questa meravigliosa esperienza.
NINO VICIDOMINI