"Viva Maria!!", è questo il coro che ieri mattina il popolo di Torre Annunziata ha innalzato verso il cielo, in onore dei festeggiamente della Madonna della Neve. Come ogni 22 Ottobre, infatti, una processione è partita dalla Basilica Ave Gratia Plena e, attraverso il porto e il Corso VIttorio Emanuele, è arrivata allo stadio GIraud, dove ha poi invertito il senso di marcia.
Più che numerosa, come del resto ogni anni, è stata la partecipazione all´evento, che ha visto protagonisti fedeli e non fedeli non solo italiani: ne è un illustre esempio l´immancabile Oscar Guidone con l´associazione "Torresi nel mondo", chiaro simbolo di come le radici che ci legano a questa terra siano forti e non facili da sradicare, nonostante tutto. Nè ovviamente, in occasione di una manifestazione culturale così importnate, potevano mancare le rappresentanze di tutti quelli che, in effetti, rappresentano un po´ la "cassaforte" della città oplontina: hanno sfilato le forze di una vigile Polizia Municipale e di una impeccabile Protezione Civile, seguti a ruota dall´Associazione Volontari Ospedalieri, fiore all´occhiello della Torre propriamente "solidale", e dagli esponenti dell´amministrazione comunale, tra cui il sindaco Giosuè Starita.
Lungo il tragitto, megafoni strategici hanno trasmesso la voce di Padre Luigi Rossi, che, tra una preghiera e l´altra in onore della patrona, ha lanciato messaggi di coraggio e di speranza a tutta la popolazione. "La Madonna è vicina a tutti noi", ha spiegato. "Non dimentichiamocene". Hanno, inoltre, accompagnato il corte anche varie bande musicali proveniente da Salerno e da Ponticelli, suggestivamente vestite con abiti medievali.
Ma il 22 Ottobre non è solo un giorno di festa religiosa, è spiritualmente molto di più: in questo giorno si ricongiungono vecchie e nuove generazioni, donne e uomini, lavoratori e disoccupati, e si azzerano magicamente le differenze di razza e di religione. Il passaggio della Madonna, sospesa a mezz´aria grazie all´encomiabile sacrificio dei pescatori torresi, attrae su di sè gli sgardi e le aspettative di ciascuno, facendo quasi dimenticare i problemi esistenti all´interno del tessuto socio-economico del paese. Problemi, questi, che vanno comunque tenuti presenti, fatti rivivere con tenacia, non accantonati in un ingenuo rifiuto della realtà, ma valorizzati come stimolo alla crescita e al miglioramento. Nè diverso, dopotutto, sembra essere il messaggio lanciato dalla sola presenza nella processione delle associazioni sportive, quale ad esempio quella del Savoia, e delle scuole: il futuro di Torre Annunziata va rintracciato nelle proprie risorse, che altro non sono se non i sogni, le capacità e una forte educazione di base. "Educazione e progresso" sembrano suggerire gli applausi della cittadinanza. Ed è quanto ciascuno di noi intimamente si augura, perchè Torre "è" anche questo e può dare di più.
La Torre che manca stende le lenzuola più belle fuori al balcone per salutare la Madonna Bruna, lancia ancora fiori e coriandoli in Suo onore e si commuove ancora vedendo una colomba posarsi sul quadro dorato. Sono questi i valori per cui lottare, sempre, giorno dopo giorno, con ogni mezzo. Questa è la Torre che ancora spinge qualche "folle" a sperare.
E sarebbe bello vederla sempre così, viva e attiva tutti i giorni.
Valentina Coppola e Simona Trillocco