Il calcestruzzo, il settore immobiliare ma anche le attività più ´tradizionali´ come racket, spaccio e traffico di droga: è questo il ventaglio delle attività criminali del clan Mallardo, potente cosca camorristica del Napoletano, al centro delle indagini che, tra Lazio e Campania, hanno portato all´arresto di 12 persone ed al sequestro di beni per un valore di 400 milioni di euro.
Non a caso, tra le attività finite oggi al centro dell´operazione coordinata dalla Dda di Napoli c´é anche un hotel e un centro commerciale, tutte e due dallo stesso nome, ´Orizzonte´, a Giugliano, patria dei Mallardo.
L´albergo, in particolare, è indicato come un quattro stelle. E´ su quattro piani per un totale di 42 camere tra cui una suite. C´é anche una sala meeting da 30 posti. Il capo clan indiscusso è Francesco Mallardo, 59 anni, detto Ciccio è Carlantonio, firmatario di un patto con le altre cosche dei Licciardi e dei Contini per dare vita al potentissimo cartello criminale dell´Alleanza di Secondigliano nel quale lo stesso Mallardo ha sempre avuto un ruolo centrale. Il boss è stato arrestato il 29 agosto del 2003, a Nola, nel Napoletano, sull´autostrada A30 al termine di un inseguimento con le forze dell´ordine. Era ricercato dopo essere evaso da una clinica in Piemonte e mentre stava tornando dalle vacanze, trascorse, insieme con la famiglia nel Salernitano. Al momento della cattura era considerato uno dei cinque super latitanti della camorra.
L´indagine che si è conclusa all´alba di oggi ha consentito di sgominare due holding imprenditoriali, operanti prevalentemente nel settore dell´edilizia, tra le province di Roma, Latina e Napoli, gestite direttamente o attraverso prestanome da persone collegate ai Mallardo. Il sequestro di oggi rappresenta un colpo al cuore del clan, dal valore di 400 milioni di euro.