Domenica 21 ottobre esperti, associazioni e istituzioni si sono incontrati a Vico Equense presso la Sala multimediale del comune per far ripartire insieme progetti e iniziative su quattro grandi temi: depurazione e controlli sull’acqua; spiagge libere; portualità sostenibile e turismo sportivo; aree marine protette.
Diversi gli amministratori del golfo di Napoli presenti (Massalubrense, Positano, Portici, Torre Annunziata, Vico Equense) che hanno firmato il Patto per il Mare Bene Comune. Una chiamata ad agire da parte dei cittadini (10 associazioni firmatarie) per sbloccare la realizzazione dei depuratori, dopo venti anni di lavori e 1200 miliardi di euro spesi. In rappresentanza del comune di Torre Annunziata ha partecipato Vincenzo Ascione, consigliere delegato dal sindaco Giosuè Starita.

Si attende ora la firma dei comuni assenti al convegno (Sorrento, Meta, Piano, Sant´Agnello, Castellammare, Torre del Greco, Ercolano e presto anche il nord del golfo) affinchè si uniscano al patto e rimettano in piedi un coordinamento permanente per difendere la salute dei cittadini ed il mare da un disastro ambientale irreversibile.
Al Patto partecipano come osservatori L’area marina protetta di Punta Campanella, l’Arpac, Legambiente e Wwf.
Nel corso dell´incontro sono emerse interessanti proposte finalizzate a combattere l’avvelenamento e l’eccessivo sfruttamento del mare.
Nel golfo di Napoli la maggior parte degli scarichi fognari arrivano a mare senza depurazione ed è per questo motivo che 30 km di coste non sono balneabili. A settembre scorso anche per le coste del comune di Vico Equense è scattato il divieto di balneazione, cosa accaduta in passato al comune di Sorrento.
Nessuno quindi si può sentire immune dall’emergenza sanitaria e ambientale del golfo e l´adesione del comune di Positano (Bandiera blu e dotata di un depuratore efficiente), la dice lunga in tal senso.

I dati di Marevivo sono impietosi: solo 6 depuratori su 31 sono a norma nel golfo di Napoli e centinaia di migliaia di persone non sono collegate ai collettori. Altra causa inquinante è la pratica del by-pass: se piove troppo, i liquami vanno direttamente a mare per non mandare i depuratori in tilt o perchè le condotte tracimano. 18 milioni di cittadini, pari al 30% della popolazione italiana, non sono serviti dalla depurazione delle acque reflue.
Conteggiando solo il tempo intercorso dall’inizio del commissariamento dei lavori ad oggi la bonifica degli scarichi fognari del golfo e la costruzione dei depuratori si protrae da ben 16 anni. Nel 2006, il commissario gen.Iucci, (la cui gestione ha comunque portato risultati soddisfacenti) dichiarò terminata l´emergenza del Sarno mentre la fine dei lavori per il depuratore di Punta Gradelle, in costiera sorrentina, che dovrebbe filtrare le acque fognarie di circa 120mila abitanti della penisola, era prevista per il 21 ottobre 2011. Molti cantieri fermi e opere incompiute sono tra le principali cause del mancato miglioramento ambientale del mare tanto atteso dai cittadini e dagli operatori del golfo di Napoli.

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