Si sblocca l’annosa questione relativa ad alcune migliaia di richieste di autorizzazioni per attività commerciali e artigianali presso immobili oggetto di condono edilizio e mai sanati.
Con un voto a maggioranza, il consiglio comunale, presieduto da Carmine Sodano, ha approvato un atto d’indirizzo ai competenti settori Urbanistica e Commercio, affinché, coordinandosi, abbiano ad attivarsi perché non vi siano interruzioni per quelle attività produttive già svolte o da svolgere da parte di nuovi titolari muniti di necessari requisiti soggettivi, riservandosi eventuali revoche delle autorizzazioni in caso di esito negativo delle pratiche di condono senza che i richiedenti possono accampare pretese.
L’atto d’indirizzo votato dalla maggioranza che sostiene il sindaco Gennaro Langella, consente, in particolare, a quelle richieste di autorizzazione per le attività commerciali e artigianali riguardanti immobili oggetto di condono edilizio non ancora esaminate, fatta salva la verifica della sussistenza di tutti i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla normativa nazionale e locale relative alle specifiche richieste, di essere ritenute ricevibili e da considerare la destinazione d’uso dei locali oggetto dell’attività compatibile in via condizionata all’acquisizione del titolo edilizio in sanatoria.
Rientrano in questa fattispecie le richieste di condono presentate unicamente ai sensi delle leggi 47/85 e 724/94, che non siano state già istruite dagli uffici con parere negativo ancorché prive di esito finale; le istanze la cui destinazione d’uso dei locali prevista nella pratica di condono edilizio sia coincidente con la destinazione prevista nell’istanza di autorizzazione amministrativa o sanitaria presentata; le pratiche per le quali vi sia perfetta coincidenza tra la planimetria dei locali presentate in allegato alla domanda di condono edilizio e i grafici allegati all’istanza di autorizzazione sanitaria e/o amministrativa, significando che nessun altro abuso sia stato attuato sull’immobile successivamente all’ultima presentazione della domanda di condono sempre riferita ai condoni 47/85 o 724/94; siano state corrisposte le previste oblazioni e gli oneri concessori in quantità congrua rispetto a quelli previsti da legge; non vi siano sull’immobile oggetto di condono provvedimenti repressivi, né di sequestro, né di apposizioni sigilli, né ricorsi pendenti, né altre istanze di condono oltre quelle 47/85 o 724/94.
Sul provvedimento votato dal civico consesso, intanto, è divampata la polemica. Luigi Buffone, unico consigliere d’opposizione presente in consiglio comunale all’atto della votazione, che ha visto la sua astensione, contesta il provvedimento ritenendolo illegittimo, e invita a velocizzate le attività di condono edilizio.
Di parere opposto il sindaco Gennaro Langella che spiega “Mi stupisce, intanto, la presa di posizione del consigliere Buffone che in consiglio comunale non ha esposto alcuna perplessità sul provvedimento, salvo poi affidarle alla stampa. Con questo provvedimento, che, assicuro, non è per niente in contrasto con la vigente normativa in materia, diamo finalmente una risposta concreta a chi, seppure in possesso di altre autorizzazioni, da alcuni decenni attende la sanatoria edilizia per svolgere attività commerciali e artigianali presso locali al momento oggetto di richiesta di condono. Questi cittadini non hanno alcuna colpa; semmai le responsabilità sono esclusivamente dell’Ente e di chi -vedi le giunte di centro-sinistra- ha amministrato negli ultimi decenni, che si è dimostrato incapace di portare a compimento il condono edilizio, atteso da alcune migliaia di nostri concittadini. I competenti settori dell’Ente, hanno ricevuto precisi indirizzi dal consiglio comunale e potranno operare per dare risposte immediate ai nostri operatori commerciali e artigianali”.

Si sblocca l’annosa questione relativa ad alcune migliaia di richieste di autorizzazioni per attività commerciali e artigianali presso immobili oggetto di condono edilizio e mai sanati.
Con un voto a maggioranza, il consiglio comunale, presieduto da Carmine Sodano, ha approvato un atto d’indirizzo ai competenti settori Urbanistica e Commercio, affinché, coordinandosi, abbiano ad attivarsi perché non vi siano interruzioni per quelle attività produttive già svolte o da svolgere da parte di nuovi titolari muniti di necessari requisiti soggettivi, riservandosi eventuali revoche delle autorizzazioni in caso di esito negativo delle pratiche di condono senza che i richiedenti possono accampare pretese.
L’atto d’indirizzo votato dalla maggioranza che sostiene il sindaco Gennaro Langella, consente, in particolare, a quelle richieste di autorizzazione per le attività commerciali e artigianali riguardanti immobili oggetto di condono edilizio non ancora esaminate, fatta salva la verifica della sussistenza di tutti i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla normativa nazionale e locale relative alle specifiche richieste, di essere ritenute ricevibili e da considerare la destinazione d’uso dei locali oggetto dell’attività compatibile in via condizionata all’acquisizione del titolo edilizio in sanatoria.
Rientrano in questa fattispecie le richieste di condono presentate unicamente ai sensi delle leggi 47/85 e 724/94, che non siano state già istruite dagli uffici con parere negativo ancorché prive di esito finale; le istanze la cui destinazione d’uso dei locali prevista nella pratica di condono edilizio sia coincidente con la destinazione prevista nell’istanza di autorizzazione amministrativa o sanitaria presentata; le pratiche per le quali vi sia perfetta coincidenza tra la planimetria dei locali presentate in allegato alla domanda di condono edilizio e i grafici allegati all’istanza di autorizzazione sanitaria e/o amministrativa, significando che nessun altro abuso sia stato attuato sull’immobile successivamente all’ultima presentazione della domanda di condono sempre riferita ai condoni 47/85 o 724/94; siano state corrisposte le previste oblazioni e gli oneri concessori in quantità congrua rispetto a quelli previsti da legge; non vi siano sull’immobile oggetto di condono provvedimenti repressivi, né di sequestro, né di apposizioni sigilli, né ricorsi pendenti, né altre istanze di condono oltre quelle 47/85 o 724/94.
Sul provvedimento votato dal civico consesso, intanto, è divampata la polemica. Luigi Buffone, unico consigliere d’opposizione presente in consiglio comunale all’atto della votazione, che ha visto la sua astensione, contesta il provvedimento ritenendolo illegittimo, e invita a velocizzate le attività di condono edilizio.
Di parere opposto il sindaco Gennaro Langella che spiega “Mi stupisce, intanto, la presa di posizione del consigliere Buffone che in consiglio comunale non ha esposto alcuna perplessità sul provvedimento, salvo poi affidarle alla stampa. Con questo provvedimento, che, assicuro, non è per niente in contrasto con la vigente normativa in materia, diamo finalmente una risposta concreta a chi, seppure in possesso di altre autorizzazioni, da alcuni decenni attende la sanatoria edilizia per svolgere attività commerciali e artigianali presso locali al momento oggetto di richiesta di condono. Questi cittadini non hanno alcuna colpa; semmai le responsabilità sono esclusivamente dell’Ente e di chi -vedi le giunte di centro-sinistra- ha amministrato negli ultimi decenni, che si è dimostrato incapace di portare a compimento il condono edilizio, atteso da alcune migliaia di nostri concittadini. I competenti settori dell’Ente, hanno ricevuto precisi indirizzi dal consiglio comunale e potranno operare per dare risposte immediate ai nostri operatori commerciali e artigianali”.