“Il Grande Progetto fiume Sarno è un intervento di difesa idraulica senza precedenti nella storia della Regione Campania per la consistenza strutturale e per l’importanza delle risorse impegnate, tanto da aver ricevuto l’approvazione definitiva della Comunità Europea il 12 marzo scorso”.
E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alle opere e lavori pubblici, Edoardo Cosenza, intervenendo in Consiglio regionale nella seduta monotematica, richiesta dalla Commissione speciale di controllo bonifiche ambientali, presieduta dal consigliere Antonio Amato (Pd), e presieduta dal Vice presidente Biagio Iacolare (Udc), sul disinquinamento del fiume Sarno e sul dissesto idrogeologico.
“Il Grande Progetto Fiume Sarno, finanziato coi fondi del POR FESR 2007/2013, per il 75% e, con cofinanziamento regionale, nella misura del 25% , - ha aggiunto Cosenza – è stato oggetto della più ampia partecipazione degli Enti locali, dei tecnici e delle forze politiche”. “Sull’impatto ambientale dell’opera, già oggetto di parere favorevole con prescrizioni da parte della Commissione di Valutazione Impatto Ambientale, Commissione composta interamente da dirigenti regionali – ha chiarito l’esponente della Giunta Caldoro – per sgomberare il campo da illazioni offensive che sono provenute da alcuni – , siamo assolutamente d’accordo con alcune di esse – ha sottolineato Cosenza -. In particolare, se c’è inquinamento, siamo assolutamente d’accordo che, chi lo provoca, vada colpito”.
Nel merito del progetto, l’assessore Cosenza, che ha consegnato ai Consiglieri regionali alcune immagini esplicative, ha evidenziato che “esso utilizza pochissimo cemento in quanto è basato sul miglioramento degli argini con vasche di laminazione o espansione, utilizzando muri in terreno, le quali, in caso di esondazione, convogliano le acque. Sono, inoltre, previsti interventi di riqualificazione ambientale ed urbana, come ad es., a Torre Annunziata dove è prevista la realizzazione di campi sportivi”.
Citando alcuni casi territoriali, tra cui il Comune di Scafati, l’assessore Cosenza ha evidenziato che “sono 45mila gli abitanti, su 850 ettari, esposti a rischio esondazione: per salvaguardare questi abitanti, mi batterò fino in fondo per realizzare il Grande progetto fiume Sarno – ha sottolineato l’assessore Cosenza, che è anche responsabile della Protezione Civile Regionale - , indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini”.
“Con le vasche di espansione si mettono in sicurezza tutti gli abitanti e tutte le aree a rischio esondazione – ha spiegato l’assessore Cosenza – . In ogni caso si passerà da una portata di 25/30 mc/s a 120/130 mc/s con una riduzione di cinque volte apportando un grande effetto sulla depurazione. Vigileremo – ha proseguito Cosenza - affinchè termini completamente l’inquinamento portando a termine questa grande opera”. Ci sarà, infatti, un costante monitoraggio dell’andamento delle acque del fiume Sarno i cui risultati saranno pubblicati sul sito internet.
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L’intervento dell’assessore Cosenza ha, dunque, aperto il dibattito: “la questione del fiume Sarno non è questione meramente localistica, ma riguarda tutta la Campania ed il Paese ed investe non solo la difesa idraulica del territorio ma anche la possibilità di riqualificazione e di rilancio del territorio – ha sottolineato il Presidente della Commissione speciale di controllo sulle bonifiche ambientali Antonio Amato – ma, al di là della perfetta impostazione tecnica, occorre guardare alla politica e a ciò che essa può effettivamente fare per lo sviluppo del territorio. Ci sono stati diversi errori di governo regionale, compreso il nostro, - ha aggiunto l’esponente del Pd –, che hanno portato a ritardi e inefficienze, dato che stiamo parlando di un progetto del 1998 e per il quale sono insufficienti le risorse stanziate. Quanto alla partecipazione dei Sindaci – ha proseguito – non si può non stigmatizzare che essa è stata sollecitata dalla Commissione ma, prima, non c’era mai stata”.
“Ci sono stati diversi ricorsi contro il Progetto che adesso dovranno essere affrontati entro 180 giorni – l’occasione migliore per farlo e per rilanciare il confronto con i territori è riportare la questione in Commissione” - ha aggiunto il presidente Amato che ha anche proposto una Risoluzione che va in tale direzione.
“Questo tema mi sta fortemente a cuore da cittadina scafatese che, quotidianamente, vive i disagi e le problematiche derivanti dal fiume Sarno – ha detto la consigliera Monica Paolino (FI) – che ha aggiunto: “mi faccio portavoce di un grande territorio e di tante popolazioni per le quali il Sarno è un grande disastro ambientale, una bomba ecologica riconosciuta a livello internazionale. In estate a Scafati si respira aria nauseabonda e irrespirabile – ha aggiunto la consigliera Paolino – ma quello del cattivo odore è il male minore rispetto all’inverno quando, con le piogge, Scafati diventa una ‘piccola Venezia’ essendo ricettacolo delle acque piovane provenienti anche dagli altri Comuni, con problemi di viabilità e uno stato di allerta che getta in angoscia le popolazioni. Ebbene, sul Grande Progetto Fiume Sarno, dopo la chiarissima esposizione dell’assessore Cosenza, c’è ben poco da dire – ha proseguito – ma la sospensiva del TAR è in grosso danno per il nostro territorio che rallenta le procedure e allontana le speranze di tanti cittadini perché un progetto che costituisce una occasione irripetibile rischia di andare all’aria”. L’esponente di Forza Italia ha, quindi, invitato tutte le parti politiche e tutte le associazioni “a far prevalere il senso di responsabilità e di maturità per porre fine all’ostruzionismo e per dimostrare di essere ‘amici’ di questo territorio, appoggiando totalmente il Grande Progetto Fiume Sarno”.
Per la consigliera Anita Sala (Cd) “sarebbe opportuno, come detto dal collega Amato, riesaminare il progetto delle vasche lamellari in Commissione per comprendere le motivazioni per le quali ci sono posizioni avverse anche in riferimento a zone archeologiche che sarebbero sottratte alla loro destinazione e penalizzate. Inoltre, per quanto riguarda la città di Torre del Greco, sarebbe opportuno cogliere questa occasione per dotare questa città di un adeguato sistema di depurazione”.
“Il grande Progetto Fiume Sarno coniuga due problematiche: la sicurezza e lo sviluppo del territorio – ha sottolineato il consigliere Giovanni Fortunato (Caldoro Presidente) - , è un grande progetto credibile che finalmente, grazie al Presidente Caldoro e all’assessore Cosenza, da “sogno” diventa realtà. Su questi grandi temi non possono esserci divisioni politiche ma si devono realizzare le grandi opere perché la gente chiede risposte concrete per il territorio”.
“Non mettiamo in discussione la bontà del progetto e dell’idea – ha aggiunto il consigliere Pietro Foglia (Ncd) – ma ci sono alcuni aspetti, come quello relativo alla vicinanza di alcune vasche di laminazione nel Comune di Montoro che non convincono per la loro invasività sui territori agricoli e rispetto alle quali sono state formulate diverse valide proposte alternative. Inoltre, pur riconoscendo la sua professionalità – ha aggiunto Foglia – , è inammissibile che il commissario di Arcadis prescinda da ogni confronto e non si apra alle proposte del territorio”.
“La sistemazione idraulica messa in campo col Grande Progetto Fiume Sarno non mette a rischio le coltivazioni agricole, sicuramente non in maniera ulteriore rispetto ai rischi di dissesto cui sono esposte oggi in assenza di interventi – ha osservato il consigliere Fernando Zara (Fd’I) - , ma, se si rendesse necessario un ulteriore confronto con le amministrazioni locali, sarebbe comunque opportuno approfondirne le ragioni al fine di consentire il più ampio confronto possibile”.
“Il Grande Progetto Fiume Sarno è una infrastruttura decisiva per lo sviluppo della Campania, ma va verificata anche negli aspetti riguardanti la manutenzione delle vasche lamellari con chi conosce e vive il territorio a cominciare dagli amministratori locali” - ha detto il capogruppo del Pd Lello Topo – che ha aggiunto: “questo progetto dovrebbe essere l’occasione anche per riqualificare il territorio con la realizzazione di un parco fluviale, richiesto dalle amministrazioni locali, e per provare ad ascoltare il sistema delle autonomie locali dell’agro nocerino-sarnese per realizzare l’intervento e per migliorarlo e affinchè il ruolo dei Sindaci, protagonisti del territorio, non venga relegato a mera presa d’atto di decisioni e scelte del governo regionale”. Per questo, il capogruppo del Pd ha rilanciato la Risoluzione, già illustrata dal collega di gruppo Amato, volta a costituire un tavolo di confronto con i Sindaci per garantire il più ampio confronto con le Autonomie locali.
Infine, è intervenuta la consigliera Rosa D’Amelio (Pd): “la contrattazione e il coinvolgimento delle amministrazioni locali è ancora oggi un tema fondamentale perché, se oggi siamo giunti alla sospensiva del TAR, significa che è oggi più che mai importante il confronto con il territorio affinchè il progetto di risanamento avvenga nel rispetto del territorio, come nel caso di Montoro, dove la scelta di realizzare due vasche, confligge con la vocazione agricola del territorio. Dunque – ha detto la consigliera D’Amelio - , si deve assolutamente procedere con un progetto importante per il territorio, ma raccogliendo le proposte delle popolazioni e dei Sindaci”.
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Concludendo la seduta monotematica, il Consiglio ha, quindi, approvato all’unanimità la Risoluzione, il cui testo è stato frutto della “mediazione” tra proposta del gruppo del Pd e quella della maggioranza, che impegna la Giunta regionale al più ampio confronto in Commissione regionale Ambiente con le amministrazioni locali interessate e per la realizzate di un Parco fluviale regionale che valorizzi i beni archeologici, naturalistici e agricoli del territorio.