Criminalità, Centro Comune: "Consiglio Comunale straordinario"
11-03-2013 - Archivio Storico de Lo Strillone
La lunga serie di episodi criminali che hanno scandito il trascorrere dellinizio dellanno e culminati con un eccellente quanto efferato omicidio di camorra, che segna, con ogni probabilità, lavvio di una nuova faida tra clan, comprovano lesistenza di una grave emergenza sicurezza in Città, dinanzi alla quale politica e Istituzioni non possono certo sottrarsi, assumendosi le dovute responsabilità.
La delicatezza del momento impone una tregua rispetto al consueto scontro politico e la ricerca di dialogo tra le forze di maggioranza e opposizione, così da poter, col contributo più ampio possibile, riflettere ed esprimere soluzioni efficaci per aiutare magistratura e forze dellordine nel gravoso compito di evitare che Torre Annunziata sprofondi nellennesima spirale di violenza, perdendo le residue speranze di rinascita.
LAssociazione Centro Comune, e il gruppo consiliare che ne è espressione, chiedono, pertanto, che venga convocato con urgenza un consiglio comunale monotematico ad hoc, aperto il più possibile alla presenza del pubblico, per confrontarsi con gli altri soggetti politici sulla necessità di affermare, con azioni concrete, la presenza delle Istituzioni e la voglia di non lasciare campo alla criminalità.
Ma, alla luce delle dichiarazioni del Sindaco e del suo fidato assessore alla sicurezza, Auricchio, non possiamo non chiederci se il nostro senso di responsabilità, la nostra disponibilità al dialogo, la consapevolezza che in questa fase ci si unisce e non ci si divide, siano effettivamente rivolte ad interlocutori affidabili.
Grande è lo sconcerto per le parole di Starita che, costretto ad ammettere levidenza di una escalation criminale, va alla ricerca di un alibi improbabile e scarica le responsabilità sullassuefazione della cittadinanza agli episodi di violenza e sulla mancanza di indignazione. Eppure era stato proprio lui ad innescare, non più tardi di un anno e mezzo fa, una feroce polemica contro la proiezione sulla Rai del film Fortapàsc, reo, a suo dire, di riprodurre limmagine di una Città che non cè più e di ignorare gli enormi sforzi fatti dalla popolazione per emanciparsi dal giogo malavitoso. Non riusciamo nemmeno a capire quale sia il suo reale pensiero! Quello del Sindaco evidentemente è un trasformismo che va ben oltre le casacche politiche.
Come non restare basiti ascoltando Auricchio, forse dimentico di aver smesso i panni del poliziotto per vestire, da sei anni a questa parte, quelli del superassessore, che cillumina su come la repressione da sola non basti, ma intanto invoca, pateticamente, i soliti più uomini e più mezzi per blindare la Città. Ma ciò non era forse già avvenuto in precedenza? Magistratura e forze dellordine non avevano forse già fatto la loro parte, conseguendo risultati brillanti e decimando, di fatto, i clan? Non erano stati forse proprio Starita e Auricchio a sostenere, tentando di compartecipare ai meriti, che Torre aveva sconfitto il suo grande Male e aveva lopportunità di risorgere? A chi, se non allAmministrazione Comunale, toccava coniugare con la repressione la prevenzione e la ricostituzione di un sano tessuto sociale? A chi toccava fornire risposte e speranze a quei giovanissimi a rischio per un futuro diverso dalla militanza malavitosa?
Il rosario di fallimenti di questAmministrazione in termini di progetti occupazionali, infrastrutturali, sociali, la sua incapacità di rimuovere, anche materialmente, le macerie dalle zone a rischio, parlano chiaro. Se non cè la voglia di assumersi le proprie responsabilità e di lottare, comunque, per un futuro migliore, allora è opportuno che questAmministrazione si faccia da parte. Attendiamo un segnale, almeno da quella fazione della maggioranza che non vuole restare appiattita sulle reticenze del Sindaco e dei suoi più fidati collaboratori. Non è tempo di dividersi, ma nemmeno di lasciare in mani incapaci il timone della Città.
Il Consiglio Direttivo
di Centro Comune
(nella foto l´omicidio di Francesco Chierchia avvenuto martedi 5 marzo)
La delicatezza del momento impone una tregua rispetto al consueto scontro politico e la ricerca di dialogo tra le forze di maggioranza e opposizione, così da poter, col contributo più ampio possibile, riflettere ed esprimere soluzioni efficaci per aiutare magistratura e forze dellordine nel gravoso compito di evitare che Torre Annunziata sprofondi nellennesima spirale di violenza, perdendo le residue speranze di rinascita.
LAssociazione Centro Comune, e il gruppo consiliare che ne è espressione, chiedono, pertanto, che venga convocato con urgenza un consiglio comunale monotematico ad hoc, aperto il più possibile alla presenza del pubblico, per confrontarsi con gli altri soggetti politici sulla necessità di affermare, con azioni concrete, la presenza delle Istituzioni e la voglia di non lasciare campo alla criminalità.
Ma, alla luce delle dichiarazioni del Sindaco e del suo fidato assessore alla sicurezza, Auricchio, non possiamo non chiederci se il nostro senso di responsabilità, la nostra disponibilità al dialogo, la consapevolezza che in questa fase ci si unisce e non ci si divide, siano effettivamente rivolte ad interlocutori affidabili.
Grande è lo sconcerto per le parole di Starita che, costretto ad ammettere levidenza di una escalation criminale, va alla ricerca di un alibi improbabile e scarica le responsabilità sullassuefazione della cittadinanza agli episodi di violenza e sulla mancanza di indignazione. Eppure era stato proprio lui ad innescare, non più tardi di un anno e mezzo fa, una feroce polemica contro la proiezione sulla Rai del film Fortapàsc, reo, a suo dire, di riprodurre limmagine di una Città che non cè più e di ignorare gli enormi sforzi fatti dalla popolazione per emanciparsi dal giogo malavitoso. Non riusciamo nemmeno a capire quale sia il suo reale pensiero! Quello del Sindaco evidentemente è un trasformismo che va ben oltre le casacche politiche.
Come non restare basiti ascoltando Auricchio, forse dimentico di aver smesso i panni del poliziotto per vestire, da sei anni a questa parte, quelli del superassessore, che cillumina su come la repressione da sola non basti, ma intanto invoca, pateticamente, i soliti più uomini e più mezzi per blindare la Città. Ma ciò non era forse già avvenuto in precedenza? Magistratura e forze dellordine non avevano forse già fatto la loro parte, conseguendo risultati brillanti e decimando, di fatto, i clan? Non erano stati forse proprio Starita e Auricchio a sostenere, tentando di compartecipare ai meriti, che Torre aveva sconfitto il suo grande Male e aveva lopportunità di risorgere? A chi, se non allAmministrazione Comunale, toccava coniugare con la repressione la prevenzione e la ricostituzione di un sano tessuto sociale? A chi toccava fornire risposte e speranze a quei giovanissimi a rischio per un futuro diverso dalla militanza malavitosa?
Il rosario di fallimenti di questAmministrazione in termini di progetti occupazionali, infrastrutturali, sociali, la sua incapacità di rimuovere, anche materialmente, le macerie dalle zone a rischio, parlano chiaro. Se non cè la voglia di assumersi le proprie responsabilità e di lottare, comunque, per un futuro migliore, allora è opportuno che questAmministrazione si faccia da parte. Attendiamo un segnale, almeno da quella fazione della maggioranza che non vuole restare appiattita sulle reticenze del Sindaco e dei suoi più fidati collaboratori. Non è tempo di dividersi, ma nemmeno di lasciare in mani incapaci il timone della Città.
Il Consiglio Direttivo
di Centro Comune
(nella foto l´omicidio di Francesco Chierchia avvenuto martedi 5 marzo)