Stato di agitazione e sit in presso l´azienda degli operai in mobilità del cantiere nautico Aprea Mare di Torre Annunziata fortemente preoccupati per il proprio futuro lavorativo in vista della prossima scadenza del 31 gennaio 2012, ultimo giorno di cassa integrazione. Il timore delle maestranze è l´arrivo delle lettere di licenziamento per 75 operai ed impiegati su una forza lavoro di 165 unità.
Partito nel 2002 come valida soluzione per lo sviluppo dell´area e dei mali occupazionali del territorio torrese-stabiese, il cantiere Aprea Mare, che avrebbe dovuto fungere da traino ad un nascente polo nautico, ha cominciato a perdere colpi a causa del corposo calo di commesse e di fatturato passato dai circa trenta milioni di euro degli ultimi anni ai cinque milioni dell´ultimo periodo. L´azienda leader nella costruzione dei caratteristici ed eleganti gozzi sorrentini, noti in tutto il mondo e detti anche la "Ferrari del mare", ha aggravato la sua crisi dopo la partenza del socio Ferretti avvenuta nel 2010, una sorta di fuga, probabilmente in vista della burrasca che si sarebbe abbattuta sullo storico marchio.
Nel 2002 il gruppo Aprea-Ferretti incassò aiuti pubblici per ben 23 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di quasi 50 milioni di euro. La metà del contributo pubblico – sotto forma di finanziamenti e agevolazioni fiscali – arrivò direttamente dallo Stato, l’altra metà dalla Regione Campania. E mentre gli operai rischiano il licenziamento l´azienda può vantare intanto un ingente patrimonio immobiliare, costituito dalla darsena per le manutenzioni delle barche e dai capannoni.