Riceviamo e volentieri pubblichiamo l´accorato appello dei lavoratori della Circumvesuviana rivolto al Capo dello Stato, il presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano:
"Egr. Sig. Presidente, siamo lavoratori dell’Azienda di Trasporto Pubblico Locale Circumvesuviana di Napoli e Le scriviamo affinchè Lei possa intervenire nel tentativo di evitare il totale fallimento al quale la nostra Azienda è stata ormai indirizzata e assieme ad esso, il “destino” di migliaia di altri lavoratori che dal 12 u.s. a seguito dei tagli pretesi dalla Regione, hanno visto sparire quelle corse grazie alle quali, ogni giorno per anni, si sono recati al proprio posto di lavoro.
Ormai il declino di un’Azienda un tempo Leader nel TPL europeo in quanto a modernità e sicurezza, è tutti i giorni sui media. Disservizi, materiale rotabile vecchio ed inaffidabile e la conseguente rabbia dei viaggiatori trasportati in condizioni inumane sono il pane quotidiano per giornali e telegiornali.
Non entriamo nei particolari e quindi diamo per scontato il problema dell’ormai famoso buco di circa 500 milioni di euro di debito da parte delle Aziende del gruppo E.A.V. che ha determinato un vero è proprio terremoto in tutto il TPL Campano.
Non è nostra intenzione quindi accusare nessuno, ognuno dovrà fare i conti con la propria coscienza, noi con questa lettera chiediamo il Suo intervento affinchè possa essere da sprone nei confronti del governo centrale che siamo convinti, deve intervenire per evitare la completa catastrofe.
Perché Egregio Sig. Presidente è proprio di fronte ad una catastrofe che ci troviamo, uno tsunami che nulla ha di naturale perché determinato dall’uomo. Uno spaventoso fenomeno di cui ancora non siamo in grado di immaginare tutte le conseguenze.
Siamo ormai alla seconda ondata ma di questo passo presto ce ne troveremo ad affrontare altre, molto più devastanti. E’ in gioco la mobilità di un’intera Regione, con Napoli, il capoluogo di Provincia che nella fattispecie, con la Circumvesuviana e i propri viaggiatori è il più colpito da questa “calamità”.
Allora così come ha sempre fatto di fronte ai grandi eventi disastrosi che negli anni hanno colpito questo nostro Paese, lo Stato deve prendere provvedimenti eccezionali e non voltarsi dall’altra parte. Qui è in gioco il futuro economico non solo delle singole Aziende di Trasporto ma dell’intera Campania, una regione i cui abitanti dal giorno 12 settembre 2011, sono stati costretti e lo saranno sempre di più in futuro, a riversarsi nelle strade con le proprie auto con tutto quello che ne consegue per viabilità, inquinamento e quant’altro.

Egr. Presidente, in occasione dell’anniversario dei 150 di Unità di questa nostra Nazione, per i quali sono ancora freschi i festeggiamenti, avremmo voluto scriverLe ben altra lettera piuttosto che questa ma è il dovere che come estrema ratio ce lo impone, anche perché siamo certi che queste nostre parole, a prescindere da quello che potrebbe essere, per Sua intercessione,
un auspicabile intervento da parte del governo, non andranno al vento.
Egr. Presidente Napolitano, Lei è il Capo dello stato e il “Capo” di noi tutti e noi confidiamo nella Sua persona che da sempre stimiamo e rispettiamo.
Napoli
I Lavoratori della Circumvesuviana di Napoli "