Il Coordinamento Regionale Rifiuti Campania ha proposto le seguenti concreti soluzioni alle Amministrazione Campane riguardanti la immediata separazione della frazione umida da quella secca e l´organizzazione di una filiera dei materiali per il recupero e il riciclo totale della materia e combustione zero
1) Considerato che esistono diversi impianti di compostaggio in costruzione e da ristrutturare, che insieme, potrebbero soddisfare oltre il 50% delle esigenze dell’intera regione, il Co.Re.Ri. propone che le risorse pubbliche siano dirottate verso il recupero e il completamento immediato degli impianti di compostaggio esistenti e per la costruzione di almeno altri 15 impianti legati al circuito agricolo, così da soddisfare in toto le esigenze di impiantistica regionale nel settore;


2) Chiusura programmata (uno per volta) degli ex impianti CDR, oggi detti STIR, per la loro trasformazione in impianti meccanico-manuali (con assorbimento di una parte dei lavoratori oggi presenti nei consorzi unici di bacino). Durata: 12 -18 mesi;


3) Per tutte le città che superano gli 80 mila abitanti e che non hanno raggiunto il 20% di R.D. si dovrà provvedere e disporre con precisa ordinanza che la raccolta dei rifiuti urbani andrà effettuata, con effetto immediato, utilizzando solamente due sacchetti, separando il secco dall’umido. La frazione umida dovrà essere raccolta giornalmente e smaltita presso gli impianti esistenti fuori regione (come si sta già facendo per oltre 300 comuni della Campania) fino a quando non saranno messi in funzione gli impianti di compostaggio programmati;


4) L’indifferenziato secco residuo si potrà depositare in sicurezza per l´ambiente e la salute pubblica fino alla reingegnerizzazione degli ex impianti CDR;


5) La frazione secca da raccolta differenziata, invece, dovrà essere conferita agli impianti di materiale differenziati che già esistono. Il controllo dei conferimenti dovrà corrispondere progressivamente ad un sistema di impianti di recupero della materia, che metta in discussione e sappia superare i limiti del “sistema CONAI”, laddove il CONAI manda a recupero energetico frazioni crescenti della raccolta differenziata ritirata dai Comuni.


Nel frattempo la Regione provvederà, previa verifica dell’attuale dotazione di impianti, macchinari e attrezzature, a finanziare la realizzazione di:a)Un reticolo di piattaforme di separazione e gestione della frazione secca;b)almeno 25 impianti per il trattamento degli inerti (circa 4 milioni di t/anno).