La terza sconfitta consecutiva in campionato, rimediata per giunta nello scontro diretto contro il Martina, ha aperto di diritto la crisi anche tecnica del Savoia. Nel mirino della contestazione dei tifosi, ieri al "Giraud", soprattutto l´allenatore dei bianchi Giovanni Bucaro, blindato di nuovo a fine gara dall´amministratore unico della società, Francesco Maglione (che, a rettifica della erronea informazione da noi stessi fornita, è rimasto allo stadio anche dopo il fischio finale). I numeri degli oplontini parlano chiaro: il Savoia è in piena ´bagarre´ con soli 7 punti conquistati in 10 partite. Il "Giraud" è ormai terra di conquista (3 i punti raccolti tra le mura amiche, frutto di altrettanti pareggi). L´ultima vittoria in campionato dei bianchi risale addirittura al 21 settembre scorso (colpaccio ad Aversa). Poi, il buio: 3 pareggi e 3 sconfitte, la miseria di 1 punticino racimolato nelle ultime 4 partite (pari interno con l´Ischia), e 2 soli gol realizzati negli ultimi 6 incontri. Secondo peggior attacco del torneo, in compagnia di Aversa, Cosenza, Melfi e Paganese, con 8 reti all´attivo. A fare peggio è riuscito il solo Barletta (6 gol). La crisi, a Torre Annunziata, è ufficialmente aperta. Le colpe non sono solo di Bucaro, ovvio. Ma è chiaro che qualcosa, all´interno del gruppo, non quadri.

IL CONTINUO ´REBUS´ TATTICO. Il Savoia, dopo 10 partite, non ha ancora un suo modulo base. Giovanni Bucaro era stato annunciato, al suo arrivo in città, come una sorta di filosofo del ´calcio-champagne´, zemaniano convinto ed agguerrito seguace del 4-3-3. Modulo effettivamente praticato nelle prime 3 di campionato, contro Melfi, Lamezia e Benevento. Poi, dopo i 7 gol subiti, la brusca virata verso la prudenza: il passaggio al 3-5-2 ed il Savoia, finalmente, blinda la difesa, subendo un solo gol (quello dell´1-1 contro l´Ischia) in 4 partite. Inspiegabilmente, prima del derby di Salerno, Bucaro cambia di nuovo. All´Arechi, bianchi in campo con l´inedito 5-2-3. Altra sconfitta, altro giro, altra corsa e puntuale cambio di modulo. Ecco il ritorno al 3-5-2 a Foggia, prima dell´inedito 3-4-3 casalingo di ieri pomeriggio. In tutto, fanno 4 schieramenti diversi in 10 incontri. Una sorta di rebus cervellotico che, inevitabilmente, contribuisce alla scarsa identità tattica della squadra.

GRUPPO SPACCATO E SCELTE DISCUTIBILI. E´ palese che, nello spogliatoio, non tutti seguano il mister. Il Savoia è in pratica diviso in due tronconi: chi gioca è con Bucaro. Chi resta fuori è sempre più demotivato, accusando apertamente il suo tecnico di "vedere sempre gli stessi". Anche perchè, dopo spezzoni di gara ed affrettate ´chanches´ concesse dall´inizio, torna regolarmente in panchina o peggio in tribuna. Chiedere, per esempio, ad Alessio Gargiulo, centrocampista prodigio della passata stagione, ora nuovamente sparito, dopo il parziale perdono concesso all´Arechi, successivo alle sue "bizze" su facebook. Un patrimonio tecnico paurosamente depauperato, se è vero che su Gargiulo, fino a pochi mesi fa, si concentravano persino le attenzioni del Chievo Verona (non proprio una squadretta). E che dire poi di Giulio Sanseverino, prima perno del centrocampo, oggi sempre in panchina, dopo i fischi subiti in casa il 4 ottobre nel derby contro l´Ischia. Eppure, mancando Cremaschi, l´esterno siciliano tornerebbe utile almeno sulla destra, evitando all´ex Gubbio Malaccari figuracce come quella di ieri sulla fascia. Claudio Corsetti ed Antonio Del Sorbo restano tra i non pervenuti. In campo vanno il "rissoso" Di Piazza o l´inconsistente D´Appolonia...

LA TRAPPOLA RIMONTE. Ultima nota dolente, sintomo anche di scarsa lettura delle partite in panchina, sono le continue rimonte subite dai bianchi in campionato. Quattro in totale, aggiornando a ieri lo "score". Praticamente una costante. Così come contro il Benevento infatti (torresi avanti 2-1 all´intervallo, poi superati 2-3), anche col Martina il Savoia è riuscito nell´impresa di beccare altri due gol, dopo il fortunoso vantaggio della prima frazione. In classifica sarebbero 6 punti in più, se magari si pensasse ad una salutare sostituzione anche nell´ottica del "prima non prenderle". Del resto il Melfi, all´esordio sul neutro di Frattamaggiore, aveva avvertito per tempo: Savoia in vantaggio al rientro negli spogliatoi e riacciuffato nella ripresa. Anche l´Ischia di Porta colse al volo la lezione. Il Savoia no. Evidentemente, in classe, ancora dorme.

Salvatore Piro


foto Nunzio Iovene, il Cigno @rt