A circa otto mesi dal suo insediamento, il sindaco Langella ha sentito la necessità di fare il punto di quanto fatto dalla sua amministrazione. Legittimo. Nondimeno penso sia d’uopo ricordare al sindaco che a circa otto mesi dal suo insediamento ancora non conosciamo le linee programmatiche che vorrà sviluppare la sua giunta. Oltre che una palese violazione dello statuto comunale e del testo unico per gli enti locali, personalmente , trovo che ciò comporti una mancanza di rispetto nei confronti del consiglio tutto e delle sue funzioni.
Mi rendo conto che è cosa ben più complessa e seria rispetto alla stesura di un programma elettorale ma anche considerando questa scusante resta comunque una mancanza molto grave.
Mi permetto allora al sindaco di fornire un altro punto della situazione che possa essergli d’ ispirazione per la programmazione di quanto vorrà mettere in opera con la sua giunta : i Piani Napoli completamente dimenticati, i PIP arenati, la Raccolta differenziata quasi al punto di partenza e senza un assessore che se ne occupi dopo le ennesime dimissioni dell’ass. Monaco, le scuole oggetto di ripetuti atti vandalici poiché prive degli adeguati strumenti di sorveglianza, la manutenzione della pubblica illuminazione pressoché inesistente con molte strade lasciate al buio, l’area mercatale saccheggiata della recinzione ed inutilizzata, il Piano Commerciale -che era stato all’ordine del giorno addirittura del primo consiglio comunale- è scomparso dall’orizzonte, il parco comunale inaugurato ed abbandonato a se stesso e poi i problemi relativi alla biblioteca comunale, ai parcheggi…e l’elenco potrebbe benissimo essere più lungo! Troppo.
C’è tanto da fare dunque e c’è bisogno di una programmazione dei lavori che renda organici gli interventi ed efficaci nel tempo le soluzioni adottate.
Invito dunque il sindaco a darsi da fare relativamente alla stesura delle linee programmatiche ed alla realizzazione delle stesse, senza indugiare oltre in inutili recriminazioni verso quanti lo hanno preceduto nel gravoso compito che gli spetta poiché chi guarda al futuro ha gli occhi sotto la fronte e non dietro la nuca