Mentre rimbalza sulle cronache dei giornali la notizia dell’ultima scoperta di una casa squillo a Pompei, il primo cittadino pompeiano, Claudio D’Alessio, punta il dito contro il manifesto che promuove una società milanese di abbigliamento raffigurante due guardie impegnate a perquisire due donne in abiti succinti. Era già successo a Napoli e Roma dove i rispettivi sindaci hanno gridato allo scandalo costringendo l’agenzia pubblicitaria a ritirare il materiale propagandistico. «Umilia le donne e lede l’immagine delle forze dell’ordine – ha detto il sindaco D’Alessio - , pertanto quel cartellone pubblicitario deve essere rimosso». L’amministrazione comunale ha subito attivato il comando dei Vigili Urbani per un monitoraggio degli spazi pubblicitari al fine di individuare i luoghi in cui i cartelloni sono stati installati e rimuoverli. «Sono contrario alle immagini e ai metodi pubblicitari utilizzati dalla ditta in oggetto - ha detto il sindaco D’Alessio - La pubblicità, come spesso accade, utilizza la donna come oggetto e non come soggetto dell’immagine. In questo caso, però, si finisce per produrre anche un messaggio distorto che incide sulla fiducia che i cittadini devono avere nelle forze dell’ordine».