Dalla Sicilia per il...Caffè!
25-04-2009 - Archivio Storico de Lo Strillone
Dalla Sicilia a Torre Annunziata Maria Attanasio ospite al Caffè letterario
Ha con entusiasmo accettato linvito dei ragazzi del Caffè letterario e dallisola del fuoco e del mare Maria Attanasio è giunta fino a Torre Annunziata.
Già ospite Giovedì 23 Aprile al Goethe Institut di Napoli, ha presentato ad una raccolta platea il suo libro Dall Atlante agli Appennini(Orecchio acerbo editore).
Si tratta, come lautrice stessa spiega, di una riscrittura del racconto Dagli Appennini alle Ande di De Amicis ed è sulla trama di questa storia che prende vita il personaggio di Youssef, protagonista del libro. Temi quali limmigrazione, il razzismo e la separazione tragica dalla propria terra e dai propri cari vengono rivisitati dallautrice, che in modo diretto conduce il pubblico al centro del suo racconto.
Moderatrice della serata è Amelia Scassillo, socia dellassociazione e responsabile delle attività teatrali, che omaggia lillustre ospite con un power point affrontando le problematiche del libro e tentando di donar loro una rappresentazione visiva.
Maria Attanasio oltre che scrittrice, è stata anche insegnante di storia e filosofia, giornalista e unattivista del Partito Comunista.
Racconta con trasporto della sua esperienza con la poesia, del passaggio alla narrativa e delle differenze intercorrenti tra questi generi letterari.
Se con la poesia la libertà è totale, con la narrativa la necessità emergente è il rispetto del personaggio racconta ai pochi fortunati in sala che lascoltano rapiti.
Una donna intelligente Maria Attanasio, che ricerca la vita e ne fa intima esperienza, unesperienza personale certo, ma che non è mai superficialità ed è questo che piace.
Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartienediceva Henry Roth ed è questo che prova lautrice quando, innamorata del vissuto e del vivente, lo penetra con le parole e lo plasma.
Scrittura come uno scalpello, scrittura come mistificazione pur sempre radicata in un barlume di verità, scrittura come via verso una tanto sospirata consapevolezza di sé e della vita.
Poi cè la fantasia, quale dimensione privilegiata in cui Maria Attanasio si rifugia e di cui si serve per creare e modellare le sue storie. L esperienziale è il substrato di cui la sua mente si ciba, nonché il punto di partenza per interrogarsi sulla vita dei suoi personaggi, molti dei quali sono realmente esistiti e legati alla Sicilia.
Youssef non è altri che linsieme di storie di immigrazione di cui ha raccolto testimonianza diretta nei centri di accoglienza e a cui ha voluto dar voce, affinché non si dimentichi la tragicità di queste vite.
In un momento socio-politico drammatico per lintegrazione razziale, lautrice discute di riconoscimento e di quanto sia semplicistico il termine diverso.
E ancora laberrazione del consumismo, la falsità di miti fungibili e deteriorabili a favore di una costruzione personale fondata sullo scibile, di una conoscenza di cui nessuno potrà mai privarci.
E nessuno potrà privare i fortunati che hanno potuto ascoltarla della ricchezza di questo incontro.
Una donna come poche, critica e diretta e, come lei stessa direbbe, consapevole.
MARINA BISOGNO
Ha con entusiasmo accettato linvito dei ragazzi del Caffè letterario e dallisola del fuoco e del mare Maria Attanasio è giunta fino a Torre Annunziata.
Già ospite Giovedì 23 Aprile al Goethe Institut di Napoli, ha presentato ad una raccolta platea il suo libro Dall Atlante agli Appennini(Orecchio acerbo editore).
Si tratta, come lautrice stessa spiega, di una riscrittura del racconto Dagli Appennini alle Ande di De Amicis ed è sulla trama di questa storia che prende vita il personaggio di Youssef, protagonista del libro. Temi quali limmigrazione, il razzismo e la separazione tragica dalla propria terra e dai propri cari vengono rivisitati dallautrice, che in modo diretto conduce il pubblico al centro del suo racconto.
Moderatrice della serata è Amelia Scassillo, socia dellassociazione e responsabile delle attività teatrali, che omaggia lillustre ospite con un power point affrontando le problematiche del libro e tentando di donar loro una rappresentazione visiva.
Maria Attanasio oltre che scrittrice, è stata anche insegnante di storia e filosofia, giornalista e unattivista del Partito Comunista.
Racconta con trasporto della sua esperienza con la poesia, del passaggio alla narrativa e delle differenze intercorrenti tra questi generi letterari.
Se con la poesia la libertà è totale, con la narrativa la necessità emergente è il rispetto del personaggio racconta ai pochi fortunati in sala che lascoltano rapiti.
Una donna intelligente Maria Attanasio, che ricerca la vita e ne fa intima esperienza, unesperienza personale certo, ma che non è mai superficialità ed è questo che piace.
Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartienediceva Henry Roth ed è questo che prova lautrice quando, innamorata del vissuto e del vivente, lo penetra con le parole e lo plasma.
Scrittura come uno scalpello, scrittura come mistificazione pur sempre radicata in un barlume di verità, scrittura come via verso una tanto sospirata consapevolezza di sé e della vita.
Poi cè la fantasia, quale dimensione privilegiata in cui Maria Attanasio si rifugia e di cui si serve per creare e modellare le sue storie. L esperienziale è il substrato di cui la sua mente si ciba, nonché il punto di partenza per interrogarsi sulla vita dei suoi personaggi, molti dei quali sono realmente esistiti e legati alla Sicilia.
Youssef non è altri che linsieme di storie di immigrazione di cui ha raccolto testimonianza diretta nei centri di accoglienza e a cui ha voluto dar voce, affinché non si dimentichi la tragicità di queste vite.
In un momento socio-politico drammatico per lintegrazione razziale, lautrice discute di riconoscimento e di quanto sia semplicistico il termine diverso.
E ancora laberrazione del consumismo, la falsità di miti fungibili e deteriorabili a favore di una costruzione personale fondata sullo scibile, di una conoscenza di cui nessuno potrà mai privarci.
E nessuno potrà privare i fortunati che hanno potuto ascoltarla della ricchezza di questo incontro.
Una donna come poche, critica e diretta e, come lei stessa direbbe, consapevole.
MARINA BISOGNO