"L´errore umano ci può stare e nessuno è perfetto, ammesso che si tratti di uno sbaglio dei medici. Ma non dipende dall´organizzazione dell´ospedale. Ho parlato con lo specialista che l´ha operata. Piangeva come un bambino. Sta malissimo. Pensate che qui siamo dei robot?". Il direttore sanitario Alfonso Giordano parla - in una intervista a Online News - a tre giorni dalla morte di Maria Rosaria Ferraioli, 23 anni, incinta all´ottavo mese di due gemelli. Era stata sottoposta domenica sera ad un intervento chirurgico per la rimozione di un ascesso alla coscia destra all´ospedale `Mauro Scarlatò di Scafati. E´ deceduta nelle prime ore della mattinata di lunedì. Si può morire a 23 anni e perdere due bambini per un gonfiore agli arti inferiori? "Chiaro, se uno ha sbagliato, dovrà pagare - scandisce il direttore sanitario - siamo distrutti e nei reparti si respira un´aria pesante. Il personale é a terra. C´é sconforto e dolore per un fatto così tragico. Soprattutto per chi la domenica di Pasqua era qui a lavorare e ha cercato in tutti i modi di salvarle la vita. Fin quando non si conoscerà l´esito dell´esame autoptico, chiedo alla stampa di non crocifiggere nessuno". "Ci hanno additato come l´ospedale della morte, ci hanno battezzato con l´appellativo `medici killer´. Ci fa male questo linciaggio mediatico. Qui tutti operano e cercano di fare del proprio meglio ogni giorno", conclude.