La vicenda Troiano si arricchisce di un nuovo tassello: la denuncia di Del Gaudio a Starita. Il deputato emerito, infatti, si è rivolto alla Procura della Repubblica “Fornendo – a suo dire – elementi probatori ed indiziari da approfondire per verificare se siano stati commessi reati da parte del sindaco e di altri soggetti”.

Nei giorni scorsi il nome di Antonio Troiano è emerso dalle indagini sulla “Bufera Matachione” che ha coinvolto l’imprenditore delle farmacie insieme con funzionari della regione e appartenenti alle forze dell’ordine. L’ex sostituto commissario torrese, oggi in forza al commissariato di Nocera, è, da mesi, al centro dell’attenzione, per l’impegno durante la commissione d’accesso ma soprattutto per la mobilitazione della società civile sul suo trasferimento d’ufficio a Giugliano.

L’ex magistrato, proprio sul caso del mancato trasferimento del poliziotto, insiste: “Occorre accertare se siano stati commessi reati, in particolare se il comportamento di Starita, che si rivolge al dirigente del Commissariato, integri un abuso d’ufficio, in quanto difende da pubblico ufficiale le sue azioni private, o una concussione per induzione, simile a quella berlusconiana”.

Torna, inoltre, sulla vicenda dell’aggressione al sindaco da parte di Uliano, in particolare sulle indagini dopo l’accaduto. Chiede “Di accertare se siano state tenute condotte penalmente rilevanti nelle prime indagini, nella mancata audizione dei testimoni oculari nella immediatezza dei fatti, nel passaggio dell’istruttoria dalla Polizia ai Carabinieri, nelle eventuali carenze investigative, anche sulle immagini delle telecamere montate sul luogo, che si cancellano automaticamente dopo una settimana, sulla possibile protezione del sindaco da parte dei Carabinieri con motivazioni incongrue e non esplicite”.

Infine, sul mancato scioglimento del consiglio comunale, dice: “Starita dopo un mio esposto indirizzò alla città una lettera in cui sosteneva che la Commissione d’Accesso aveva rilevato l’insussistenza dei presupposti di cui al comma 1 dell’art. 143 del D.Lgs. 267/2000 per lo scioglimento del civico consesso. Secondo me – conclude Del Gaudio - l’affermazione potrebbe essere falsa, perché la Commissione potrebbe aver concluso per lo scioglimento”.


Raffaele Perrotta