“Se vengono ospiti a casa di certo non la faccio trovare sporca”. Si potrebbe sintetizzare con questa frase ironica, di alcuni rappresentanti dell’associazione ‘La fenice Vulcanica’, la visita questa mattina a cava Sari. La delegazione, composta dai sindaci di Boscoreale e Terzigno e dai rappresentanti delle associazioni Mamme vulcaniche e Fenice vulcanica appunto, ha varcato i cancelli della cava per un giro ispettivo iniziato alle 10 e durato poco più di un’ora.
Il motivo della visita, organizzata dal sindaco di Boscoreale Giuseppe Balzano, sono “I forti miasmi che si sentono di mattino presto e sera tardi. Dopo questo controllo – ha continuato il primo cittadino - ci siamo resi conto che la discarica è in sicurezza, ma resteremo sempre con le antenne accese. Non escludo delle ‘visite occasionali’ ”. Sul problema dei cattivi odori, Balzano ha precisato: “Potrebbero essere legati ai roghi che stanno appiccando alcune persone di sera. Purtroppo c’è ancora chi, invece di conferire regolarmente i rifiuti, pensa di smaltirli incendiandoli”.

Anche il sindaco di Terzigno, Stefano Pagano, esclude problemi alla discarica: “Ogni settimana i nostri tecnici comunali fanno sopralluoghi i cui verbali sono agli atti. Ad oggi ci sentiamo di escludere problemi che possano venire da qui. Piuttosto ci troviamo in terra dei fuochi e dobbiamo far fronte ad incendi improvvisi di scarti industriali”.

Scettiche le ‘Mamme vulcaniche’ dopo la visita di questa mattina: “Non ci aspettavamo elementi che potevano destare sospetti, però permangono le nostre perplessità. Ci piacerebbe fare altri tipi di controlli. Non sono convinta che una discarica, seppur in sicurezza come dicono, debba rappresentare un’alternativa alla soluzione dello smaltimento rifiuti”. Dello stesso avviso anche la delegazione de ‘La fenice vulcanica’: “A noi interessa che la discarica venga gestita nel migliore dei modi, però non possiamo far finta di nulla sulle tante micro discariche disseminate lungo le strade o su cava Ranieri per la quale chiediamo sia la bonifica che l’istituzione del parco archeologico, dati i ritrovamenti archeologici al suo interno. Ci preoccupa la situazione di cava Sari ma ancor di più la questione dei roghi tossici di cui parlano in pochi, quasi come eventi straordinari. Di mattina presto o sera tardi si avverte l’odore acre di questi roghi”.


Raffaele Perrotta