Gli Scavi di Pompei sono stati chiusi quuesta mattina per un’assemblea del personale della Soprintendenza, indetta dalle OO.SS. CGIL, CISL, UIL, FLP, RDB e UNSA territoriali di Pompei. All’ordine del giorno il problema dei rifiuti nei comuni vesuviani.
"Come lavoratori del sito archeologico più grande del mondo, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità - hanno precisato i dirigenti sindacali - siamo chiamati dalle nostre coscienze ad aderire alla protesta. La presenza di una discarica e la prossima apertura di un’altra, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, in un territorio dove sono presenti oltre agli Scavi di Pompei altri importanti insediamenti archeologici quali il Museo di Boscoreale, gli Scavi di Terzigno in località Cava Ranieri e gli Scavi di Oplonti, mettono in ginocchio l’economia locale e rischiano di compromettere lo sviluppo di questo territorio a chiara vocazione turistica. I lavoratori pertanto chiedono che tutte le Istituzioni si adoperino affinché venga messo in atto un serio piano di smaltimento dei rifiuti."