Ancora proteste di centinaia di cittadini stanotte lungo la strada che porta alla discarica di Terzigno. Bloccati molti compattatori che sono dovuti ritornare indietro con il loro carico di rifiuti in attesa di momenti migliori per poter sversare. A rischio la raccolta della spazzatura anche a Torre Annunziata dopo il rientro forzato di cinque automezzi della Oplonti Multiservizi. Se gli automezzi non saranno svuotati entro stasera, domani mattina non potrà essere effettuata la raccolta con conseguente aggravarsi della situazione igienico sanitaria lungo le strade della città oplontina. Potrebbe essere questa la molla che farà scattare la protesta anche tra la massa dei cittadini torresi, ad oggi molto freddi verso un problema che invece li riguarda molto da vicino? Chissà, staremo a vedere.
Non si ferma quindi la protesta. Negli ultimi giorni si è inasprita con nuovi scontri e disordini nei pressi delle strade di accesso alla discarica. Sono stati bruciati altri camion. Un 18enne di Boscoreale è stato arrestato con l’accusa di aver incendiato un autocompattatore. Dati alla mano, la protesta sta portando danni pesanti alle società di trasporti rifiuti. Solo nella notte tra sabato e domenica due autocompattatori dati alle fiamme, altri 5 danneggiati, decine di camion bloccati nella discarica. Si susseguono i raid con assalto ai mezzi , distruggendo cabine di guida e provocando squarci alle ruote. La protesta si è accanita contro il transito di una decina di camion di ritorno dalla discarica “Sari” di Terzigno dove hanno sversato il loro contenuto di rifiuti. Secondo i manifestanti si tratterebbe degli stessi mezzi posti sotto sequestro ieri perché perdevano percolato. Inoltre, a detta degli stessi manifestanti, che hanno informato la polizia municipale, i camion sarebbero privi del tagliando assicurativo e dunque non potrebbero circolare.
Intanto, alla mancata visita di Berlusconi i sindaci dell´area vesuviana e i comitati antidiscarica rispondono: "Se Berlusconi non viene da noi, saremo noi ad andare da Berlusconi". Sono quindi pronti a marciare su Roma per battersi contro l’apertura della seconda discarica di Cava Vitiello nel Parco Nazionale del Vesuvio. Per l´iniziativa già sono stati affissi i manifesti tra Terzigno, Boscoreale, Trecase e Boscotrecase, i quattro comuni che affacciano sull’area dello sversatoio e subiscono l’odore nauseabondo proveniente dalla discarica già attiva di Cava Sari. Prevista la partenza di decine di pulman per venerdì prossimo con sit-in nella capitale sotto Palazzo Chigi.

Nella foto uno dei camion con sospetta perdita di percolato