Si avvicina il cinepanettone tanto caro a De Laurentiis e il Napoli è già in versione cinematografica. E´ un classico d´avventura in cui il protagonista supera mille difficoltà iniziali e alla fine trionfa. Così è stato col Dnipro, dove un´unica star ha rubato l´intera scena, così è anche a Genova, film più corale, ma con un cast ugualmente d´eccezione. E´ così che il Napoli batte 4-2 il Genoa al Ferraris e resta saldamente terzo in classifica. Ancora in rimonta, ancora con i suoi uomini decisivi, e stavolta anche con alcune liete novità. Oltre ai super-tenori Cavani e Hamsik, vanno a segno anche l´ex Mesto ed il talentino Insigne. Un poker che vanifica le reti di Immobile e Bertolacci scacciando in un sol colpo il mal di trasferta.

SORPRESE - Mazzarri si riaffida ai titolarissimi, ma con due sorprese: Dzemaili al posto di Inler e Pandev (e non Insigne) in campo dall´inizio nonostante la non perfetta condizione. Delneri invece punta tutto sul torrese Immobile come unico terminale offensivo supportato da Bertolacci e Jankovic.

PAURA - Il Genoa viene da 4 sconfitte consecutive, il Napoli dal ko di Bergamo e dal pareggio casalingo col Torino. In campionato non è un periodo di forma smagliante per le due squadre e nei primi minuti si nota un certo timore da una parte e dall´altra. Cavani e Immobile provano timidamente ad impensierire le difese, senza successo.

VANTAGGIO IMMOBILE - L´attaccante originario di Torre Annunziata è comunque tra i più attivi e al 23´ porta in vantaggio i suoi. Campagnaro respinge corto di testa, Bertolacci tira, flipper su Cannavaro e palla che favorisce Immobile che da due passi non può sbagliare. Il Napoli accusa il colpo e non reagisce. Anzi, continua a subire l´ispirato Immobile ed il pericoloso Bertolacci, su cui De Sanctis compie una gran parata con l´aiuto della traversa. Qualche occasione il Napoli la crea con Cavani che al 45´ svirgola da buona posizione su assist di Maggio. Qualche dubbio c´è su una trattenuta in area ai danni del Matador, ma quello del primo tempo è comunque un Napoli piuttosto opaco. Di mezzo c´è anche la sfortuna: poco prima dell´intervallo Pandev deve uscire per una botta alla caviglia. Sembra una di quelle partite in cui, come Mazzarri ha spesso evidenziato nelle ultime partite, "va tutto storto".

PAREGGIO EFFIMERO - Nella ripresa il tecnico azzurro cambia modulo inserendo Mesto per Campagnaro e passando alla difesa a 4. Insigne è già dentro per l´infortunato Pandev. Ancora una volta sono cambi decisivi. Proprio i due neo entrati confezionano il pareggio. Minuto 9: cross di Cavani dalla sinistra, sul secondo palo Insigne controlla e serve l´inserimento di Mesto che batte Frey e non esulta per rispetto verso i suoi ex tifosi. Ma è una gioia che dura solo due minuti. Bertolacci riporta in vantaggio i padroni di casa anticipando tutti sul cross basso di Antonelli. E stavolta Delneri non vuole altri passi falsi e manda in campo Seymour e Merkel per Toszer e Bertolacci. Forze fresche a centrocampo per provare a blindare il 2-1.

RISCOSSA AZZURRA - Per buona parte della ripresa il Genoa amministra il vantaggio per la scarsa incisività dell´avversario, più che per meriti propri. Complici parecchi rimpalli a sfavore ed un gioco spezzettato dai numerosi fischi di Rizzoli, il Napoli tarda a farsi vedere dalle parti di Frey. Ma la sveglia suona ad un quarto d´ora dalla fine. Insigne trova lo spazio giusto per un gran tiro che il numero 1 francese sfiora quel poco che basta per far stampare la palla sulla traversa. E´ il preludio al pareggio. Minuto 35: Hamsik indovina il corridoio giusto per Cavani che stavolta dribbla Frey e deposita in rete. Cavani e Mesto corrono a prendere il pallone dalla porta e riportarlo a centrocampo. Segno che il Napoli non è contento del pareggio. Sa di poter vincere la partita. Attacca a testa bassa ed al 45´ centra il gol che vale i tre punti. E´ ancora Mesto, tra i migliori in campo, ad effettuare il cross perfetto su cui Hamsik in tuffo sigla il 3-2. Tripudio dei tanti tifosi partenopei presenti in tutti i settori del Ferraris (tifoserie gemellate) e rimonta completata. A nulla serve il forcing finale dei grifoni: nei minuti di recupero Insigne, servito da Cavani, aggredisce la prateria lasciata dalla difesa rossoblu e firma il definitivo 2-4.

L´ANALISI - L´entusiasmo derivante dalla doppia remuntada portata a termine dalla banda Mazzarri (raggiunto in panchina e calorosamente abbracciato da Inler e Maggio sul gol del 2-3), cancella tutte le ombre che, così come col Dnipro, erano emerse nel primo tempo. Qualche disattenzione in difesa e la scarsa vena di alcuni elementi (Pandev e Maggio su tutti) sono gli unici nei di questo Napoli. Difetti fisiologici di una squadra che, sebbene abbia forse qualcosa in meno sulla carta rispetto a Juve e Inter, è comunque a soli cinque punti dalla vetta. L´ottima prestazione di Mesto, unita alla classe dei tenori, dimostra che il Napoli è avversario tosto per tutti perché non molla mai fino alla fine ed ha uomini che possono cambiare la partita in qualsiasi momento.

Roberto Scognamiglio