Il Napoli esce sconfitto dall’Olimpico, mancando l’occasione per lanciarsi in testa alla classifica. La gara di Roma, in realtà, non è stata bella, anzi al contrario: tipica partita da zero a zero. Gli azzurri di Benitez sono stati condannati da due episodi che hanno visto protagonista in negativo Cannavaro, anche se in occasione del rigore concesso alla Roma, il fallo iniziale pare di Borriello. Nel computo delle azioni da rete, gli azzurri sono stati nettamente superiori ai giallorossi ma la mancanza di un attaccante con il “killer instinct” sotto rete ha pesato enormemente sull’economia della gara.

INIZIO DELLA ROMA - La Roma parte meglio, più disinvolta e corta. La squadra di Garcia è aggressiva sui portatori di palla azzurri e cerca di sfondare sulle fasce con Maicon a destra e Dodò a sinistra. Il Napoli è timido ma nonostante tutto i giallorossi non riescono a prendere il sopravvento e l’unica occasione degna di nota è il tiro di Gervinho al 16’ ma tutto parte da una palla persa in uscita dal centrocampo azzurro. Gli azzurri di Benitez sono stranamente imprecisi ma non soffrono in difesa anche grazie al grande lavoro di Behrami e Inler che rincorrono tutti in mezzo al campo, tagliando i rifornimenti all’attacco dei giallorossi.

IL NAPOLI ESCE FUORI – Il Napoli un poco alla volta conquista campo e, spinto da un frizzante Insigne, che alla fine risulterà il migliore dei suoi, inizia a premere sull’acceleratore, dimostrando che questa Roma non è impenetrabile in difesa, soprattutto se presa in velocità sulle fasce. E proprio da una idea di Insigne, al 35’, nasce l’azione che avrebbe potuto cambiare il volto alla partita. Il genietto di Frattamaggiore, con un filtrante magico mette Pandev solo davanti alla porta ma l’attaccante Macedone si fa ipnotizzare da De Santis che riesce a rallentare la palla di quel tanto che permette ad un indomito De Rossi di salvare sulla linea. Incredibile. Il Napoli, però, non molla ed è sempre Insigne sugli scudi. Al 45’ l’attaccante azzurro si fa gioco di Maicon in area e solo davanti a De Santis, anche se da posizione leggermente defilata, scarica sul palo.

LA SVOLTA - La gara cambia in pieno recupero. Cannavaro commette un fallo ingenuo su Gervihno al limite dell’area di rigore partenopea (meritando anche l’ammonizione, ndr). Sulla palla si presenta Pjanic che, con una magnifica parabola, non lascia scampo a Reina. La Roma va all’intervallo con un vantaggio immeritato, per quanto visto in campo, soprattutto nella ultima parte di tempo.

LA RIPRESA - Il Napoli parte come aveva finito il primo tempo, alla ricerca della rete. L’attacco degli azzurri soffre, però, oltre modo l’assenza di un finalizzatore, soprattutto davanti a quella che è la miglior difesa del campionato. Gli azzurri non riescono a sfondare e allora ci provano dalla media distanza prima con Hamsik poi con Inler ma senza fortuna.

Il RIGORE – Al 70’ arriva l’episodio che chiude definitivamente l’incontro ed ancora una volta è coinvolto Cannavaro. Corpo a corpo nell’area degli azzurri tra il difensore partenopeo e Borriello, l’arbitro Orsato (pessimo il suo arbitraggio, nda) non vede l’iniziale fallo dell’attaccante giallorosso ed opta per il rigore e per la seconda ammonizione ai danni di Cannavaro. Pjanic dal dischetto non perdona. Napoli in dieci e sotto di due reti.

ORGOGLIO NAPOLI - Gli azzurri non mollano e, nonostante l’inferiorità numerica,cercano la via della rete. Benitez inserisce Higuain per Pandev ma la presenza dell’argentino è impalpabile. Gli azzurri, comunque, continuano ad attaccare ma, con il passar dei minuti, viene meno la convinzione. Il Napoli, ancora una volta, è rimandato all’esame “da grande squadra”.

Eugenio Manzo