Stavolta non ci sono attenuanti. Non è questione di sfortuna o di terreno di gioco. La vittoria del Chievo è ineccepibile, il Napoli è in crisi. Ai clivensi bastano i gol segnati da Dramè e Thereau nel primo tempo per battere gli azzurri in scioltezza. Nel secondo tempo Puggioni salva su Cavani parandogli un rigore e respingendo una conclusione. Reazione decisamente non all´altezza di una squadra in lotta per lo scudetto. E così la Juventus, vittoriosa a Torino col Catania, vola a +9. Il Napoli, con un ruolino di 4 pareggi e una sconfitta nelle ultime 5 gare, deve guardarsi le spalle: il Milan incalza a soli due punti di distacco.

C’E’ INSIGNE – L’unica novità di formazione è nel Napoli: Insigne al posto di Pandev a fianco a Cavani. Confermato Rolando al centro della difesa al posto dello squalificato Cannavaro. Nel Chievo confermata la difesa a 5 con Dramè, e non Jokic, sulla fascia sinistra. In attacco Rigoni a supporto di Paloschi e Thereau.

MISSILE DRAME´ - Primi minuti emblematici di ciò che accadrà nel corso di tutta la partita. All´11´ tiro di Zuniga da 30 metri con palla fuori. Un minuto dopo, da distanza simile, Dramè scocca un sinistro che si insacca alle spalle di De Sanctis. Il tiro e forte e angolato, ma De Sanctis, forse coperto nella visuale, appare piuttosto in ritardo sulla palla. Quindi Napoli impreciso e poco reattivo, Chievo che approfitta e passa in vantaggio col minimo sforzo. Questa in sintesi, la lettura che può ritenersi valida anche per tutto il resto della gara.

REAZIONE TIMIDA - Al gol di Dramè segue un colpo di testa di Paloschi che anticipa Rolando e manda alto toccando la traversa. Il Napoli sbanda per qualche minuto, fortuna sua che il Chievo comincia a rallentare rintanandosi in difesa. Così gli azzurri riescono a farsi vedere dalle parti di Puggioni con un lancio di Hamsik per Cavani che calcia debolmente tra le braccia del portiere ed un tiro dai 25 metri di Insigne potente, ma fuori misura. Al 38´ il Matador apre la sfida personale con lo stesso Puggioni, duello che l´uruguaiano, a secco da otto gare consecutive, perderà nettamente: punizione forte, ma centrale respinta dal numero uno del Chievo.

RADDOPPIO THEREAU - Dopo il quarto d´ora iniziale coronato dal gol di Dramè il Chievo rinuncia al possesso palla e si affida ai rilanci lunghi per le punte. E´ così che al 43´ matura il raddoppio: Thereau addomestica un traversone, supera Gamberini e batte De Sanctis, che tocca senza riuscire ad evitare il gol. Anche in questo caso il portiere azzurro non sembra esente da colpe.

I CAMBI - Difficile cambiare faccia a questo Napoli a partita in corso. Mazzarri ci prova mandando in campo Pandev, Dzemaili e Armero per Gamberini, Zuniga e lo spentissimo Inler. Si passa al consueto 4-3-3 d´assalto che, nelle ultime uscite, ha comunque prodotto poco. Ma più che una questione di uomini e di moduli, il problema del Napoli sembra mentale. Passaggi ed appoggi sbagliati, lanci alla rinfusa, poco agonismo.

CAVANI ERRORE DAL DISCHETTO - Troppi troppi errori. Uno su tutti: al 13’ Dainelli trattiene Cavani in area. Il Matador dagli undici metri tira forte, ma poco angolato. Puggiorni respinge e mette la parola fine ai sogni di rimonta napoletani. Perché in teoria il tempo ci sarebbe per provare ancora a riaprire il match, ma il Napoli continua a perdersi in una inconcludente rete di passaggi a centrocampo. Il Chievo amministra senza correre rischi e sfiora il tris al 14´, quando Paloschi in contropiede si ritrova a tu per tu con De Sanctis che si riscatta parzialmente.

FINALE SENZA PATEMI - Il Napoli col tridente ancora una volta non punge. Sul tabellino si smuove solo lo score dei corner che Hamsik e Insigne a turno battono per la verità anche piuttosto male. Il sipario si chiude al 41´ sulla conclusione di Cavani su cui Puggioni si esalta aggiudicandosi definitivamente la sfida nella sfida col Matador.

L´ANALISI - La crisi non sembra dovuta a cali fisici o a questioni di modulo. Il Napoli sembra avere un problema mentale. Oggi errori anche banali in tutte le fasi: in difesa le marcature sono molli e disattente, a centrocampo si sbagliano anche gli appoggi più facili, in attacco non si concretizzano nemmeno le poche occasioni create. Gli azzurri giocano col freno a mano tirato, mancano di lucidità, di convinzione, sembrano quasi timorosi. E´ certo un peccato che il Napoli si stia inceppando proprio nel momento decisivo dello sprint per lo scudetto. Tuttavia bisogna guardare la classifica e tornare a concentrarsi sull´obiettivo Champions che resta alla portata, ma va difeso dall´avanzata delle inseguitrici, Milan e Lazio su tutte.

Roberto Scognamiglio