Svolta nelle indagini sul ´droga-shop´ di via Nazionale ad Angri. Ernesto Comiato, 59anni, Nicola Erriquez (´zio Nicola´), 49, ed il 41enne Alfonso Morello, tutti originari di Torre Annunziata, sono stati arrestati all´alba di oggi dai carabinieri del nucleo operativo di Nocera Inferiore (guidati dal Capitano Michele Avagnale).
Per i tre oplontini, l´accusa è di "acquisto, ricezione o detenzione, ad evidente fine di spaccio" di cocaina, hashish e marijuana. Così è scritto nella corposa ordinanza di 242 pagine con la quale il Gip nocerino, Giovanna Pacifico, ha sostanzialmente accolto le richieste avanzate dagli inquirenti. Grave la piattaforma indiziaria a carico dei quattordici indagati totali (sette sono finiti ai domiciliari, ndr); indizi corroborati dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, disposte dai p.m., oltre che da attività di perquisizione e sequestro di stupefacenti (circa cento grammi di cocaina e cinquecento di marijuana). Ad inchiodare infine la posizione degli arrestati, le testimonianze degli assuntori. Meno pesante la posizione della giovane Nunzia Leo (27), anch´essa di Torre Annunziata ma residente a Pagani. Alla donna sono stati concessi i domiciliari.

"Lungo la strada che conduce da Angri verso Scafati acquistavamo la cocaina al President. E´ gestito da un signore e da suo figlio. La vendono direttamente dietro al bancone". L´indagine sul ´market´ della droga nell´agro parte da qui; dalle dichiarazioni rese, nel marzo 2011, da un collaboratore di giustiza di Battipaglia agli inquirenti della DDA della Procura di Salerno. Quel bar, il "President", era gestito proprio da "zio Nicola" e da suo figlio, Michele, anch´egli indagato. Il bar della famiglia Erriquez, secondo gli inquirenti, era inoltre un´importante base logistica utilizzata per alimentare, dall´agro-nocerino-sarnese, il mercato della droga in Toscana. I clienti entravano nel locale chiedendo "pomodorini", "cannolicchi" o la più semplice "aspirina". C´era pure la "calamita", offerta al prezzo di 450 euro (non negoziabili). Linguaggio in codice che però non è servito ad evitare il blitz all´alba dei carabinieri.

Salvatore Piro