Continua incessante l’attività di repressione del crimine da parte di carabinieri di Torre Annunziata. All’alba di questa mattina gli uomini della locale compagnia, agli ordini del comandante del Nucleo Investigativo capitano Alessandro Amadei, hanno tratto in arresto 8 persone affiliate al clan Gionta per reati che vanno dal traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi clandestine da guerra e sequestro di persona. Quest’ultimo reato, insolito nella casistica criminale locale, racchiude una storia estremamente singolare.
Tutto ha inizio il giorno 25 giugno scorso alle ore 15:00: uno dei componenti della banda, a bordo di una Lancia Y blu, viene intercettato a Poggiomarino da finte forze dell’ordine che, con l’ausilio di una paletta con la dicitura “Ministero dell’Interno” affiancano la macchina e intimano all’uomo alla guida di fermarsi. La Lancia Y ha al suo interno un carico di circa 60 kg di droga (per un valore di 200mila euro), proveniente dall’Olanda e destinata al mercato torrese e vesuviano. In pochi minuti i finti tutori della legge ammanettano e legano l´uomo ad un palo in una via periferica di Poggiomarino e scappano con la macchina e tutto il carico di droga. Dopo poco l’uomo legato al palo riesce a liberarsi e si reca presso la locale stazione dei carabinieri dove denuncia il furto della macchina e del portafogli ad opera di persone non identificate che hanno fatto credere essere forze dell’ordine.
Ovviamente la notizia non è presa bene dal clan Gionta e dal sodalizio criminale: chi è il basista? Chi ha detto a chi dell’arrivo della droga con una Lancia Y? Durante tutto il pomeriggio si avviano negli ambienti malavitosi indagini per scoprire chi è la gola profonda. Deve essere scovato e ucciso. Il clan Gionta identificano in un Mister X (di cui i carabinieri non hanno dato le generalità) il probabile basista. Verso le 19:30 circa quattro componenti della banda si recano a casa di Mister x, lo prelevano, lo caricano in macchina e lo picchiano allo scopo di farlo confessare. Nel frattempo l’autovettura con i cinque uomini a bordo viene intercettata dai carabinieri a via Nazionale a Torre del Greco. Già da tempo gli uomini dell’Arma hanno sotto stretta osservazione alcuni dei personaggi coinvolti nella vicenda. Vengono fermati, portati in caserma e multati per diverse infrazioni al codice della strada. Questo episodio convince il clan che è meglio far passare qualche giorno, troppa attenzione dei carabinieri su di loro. Meglio far passare del tempo e magari eseguire la sentenza di morte lontano dalla città oplontina. Nel corso di questi ultimi giorni però si sarebbe intensificata nuovamente la volontà di liquidare “l’infame” (che tra l’altro è incensurato ed è probabile che non abbia nessun ruolo nella vicenda) e, raccolte altre prove grazie ad una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche, è partito il blitz dei carabinieri di questa mattina. Tra gli 8 arrestati vi sono 2 fratelli Nasto, cugini del pentito Aniello Nasto, detto “quarto piano” e Biagio Coppola, uno dei presunti pusher che alcuni giorni fa è stato assolto in appello nel processo “Fortapasc”.
Catello Germano

I nomi degli arrestati, destinatari dei provvedimenti di fermo emessi dalla DDA di Napoli:
Alfonso NASTO ‘67
Aniello NASTO ‘81
Domenico CARACCIOLO ‘79
Francesco ANTILLE ‘60
Antonio CARACCIOLO ‘70
Antonio AGRETTI ‘88
Biagio COPPOLA ‘76
Alfonso VIOLA ‘45