Nel corso degli appostamenti e delle indagini, i carabinieri hanno potuto appurare anche il linguaggio in codice che i pali e le vedette, posizionate sul perimetro del quartiere, usavano per avvisare i pusher dell’arrivo delle forze dell’ordine. Negli ultimi mesi sono stati tanti i blitz e i controlli a tappeto che i carabinieri hanno effettuato alla ricerca dei nascondigli dove venivano custodite droga e armi. Da qui l’idea di usare un linguaggio codificato, frasi che all’orecchio possono sembrare normali come “mamma” e “fatt a sott”. Urlare mamma con l’intento di far credere che si stia chiamando il proprio genitore era molto usato dai minorenni che sempre più spesso vengono utilizzati per la vendita della droga.
Per avere sotto controllo l’intera area i pali e i pusher erano organizzati su 4 turni di 6 ore, garantendo quindi il controllo dell’intero quartiere 24 ore su 24.