TRECASE - Nella biblioteca della parrocchia Sant´ Antonio di Padova l’Associazione Culturale " Logos" presieduta dalla prof.ssa Lina Lupoli ha tenuto una conferenza-dibattito sul tema: " Educare alla vita buona". Hanno relazionato il preside del locale ’Istituto Comprensivo “Sancia d’Angiò” Francesco Venturini, che ha illustrato: " Il ruolo dell´ educatore nella società tecnologica"; l´ ingegnere Salvatore Brancaccio, che ha esposto: " l´educazione e la comunicazione nella cultura digitale"; la prof.ssa, Lina Lupoli, che ha approfondito il tema: "educazione ed impegno sociale"; il parroco della chiesa Sant’Antonio di Padova, don Rosario Borrelli, che ha esibito il documento elaborato dai vescovi sugli orientamenti della chiesa italiana per il prossimo decennio. Quest´ ultimo è stato particolarmente esauriente ed incisivo per quanto riguarda il tipo di educazione che bisognerebbe dare oggi ai giovani. << La famiglia- ha detto- è emarginata, e in questa emarginazione risiede la causa della crisi educativa>>. Ecco. Primo nucleo sociale è la famiglia, oggi lacerata da genitori che lavorano troppo o si separano e figli che non hanno una guida stabile. Così i membri di una famiglia finiscono col non comunicare fra loro. Può accadere, talora, che in famiglia si indossi una maschera: quella dei bravi ragazzi che studiano, hanno una vita piena e felice e che pensano ai fatti propri, mentre non è così. Bisognerebbe eliminare tutto ciò. Come? Stare più tempo insieme, e crescere insieme, genitori e figli, smettendo di delegare il delicatissimo ruolo dell´ educatore a nonni e tate. Queste ultime, nella maggior parte dei casi, non trasmettono alcun messaggio educativo e nessun patrimonio culturale, spesso " incollando" i bambini davanti alla TV. Essi, in questo modo, non acquistano visione del reale, non sviluppano fantasia, crescono stereotipati, si isolano. Il parroco ha inoltre sottolineato la necessità, per ciascuno, di un´ educazione permanente. Come si persegue tale tipo di educazione? Apprendendo e confrontandosi, sviluppando una conoscenza critica e giusta della realtà. << Solo in questo modo si sviluppa la capacità di vivere in relazione ordinata e giusta con i propri simili, condividendo con loro il dono della vita>> ha aggiunto la professoressa Lupoli, che ha anche sostenuto: << Ciascuno di noi può e deve fare qualcosa e, soprattutto, deve aprire con convinzione il proprio cuore ed offrire ciò che di meglio ha costruito dentro di sé>>. L´ intervento dell´ ing. Brancaccio ha puntualizzato la relazione tra l´ educatore mediatico, la cultura e i ragazzi. Il preside, infine, ha puntualizzato a 360 gradi il ruolo dell´ educatore, mettendo in luce come tale ruolo è cambiato con l´ avvento della tecnologia. Ha, anche egli, sottolineato l´ importanza del ruolo educativo della famiglia e dell´ urgenza che il ruolo genitoriale riacquisti l´ antico valore. L´ incontro è stato particolarmente costruttivo è ha visto l´ attiva partecipazione del numeroso pubblico.
CLAUDIA PERILLO