Come ogni anno, la campanella delle scuole oggi è suonata. Ma per chi è suonata? Per un´altra generazione di bambini e di giovani che varcheranno le soglie scolastiche dei loro licei, dei loro istituti nell´occhio del ciclone di una bufera che come in tutti i cicloni finirà per scardinare le fondamenta di quello che una volta era un grande, solido edificio, quello della scuola pubblica, vanto della storia italiana e che oggi non resta che un´ombra smagrita, proprio come un malato terminale che porta sul corpo le ferite inflitte da medici incompetenti e da farmaci che non fanno che peggiorare la malattia.
Lo scenario politico nazionale in riferimento alla scuola è disastroso.
Quasi tutti gli studenti delle scuole elementari hanno trovato il loro istituto accorpato: 900 delle attuali 10.500 istituzioni scolastiche sono state unite a sedi scolastiche con almeno 500 alunni con la conseguenza che almeno il 30% dell´organico di dirigente scolastico sarà stato eliminato, così come nel settore amministrativo. A tutte le scuole, inoltre, il Miur il fondo d´istituto, attraverso cui preside e docenti finanziano le attività progettuali extra-didattiche, le visite culturali e i corsi di recupero.
Le famiglie degli alunni disabili avranno oltre 94mila insegnanti di sostegno e probabilmente molte famiglie avranno problemi a vedersi concedere la quota massima di ore di sostegno settimanali, ad esempio 18 alle superiori.
Quella che apre il 14 settembre è una scuola con meno insegnanti, meno presidi, meno bidelli, e meno ore di lezione.

E se questo è lo scenario nazionale, come inizia la scuola a Sorrento? Inizia segnando il terzo anno scolastico in cui i piccoli studenti di Sorrento vivranno le loro giornate di studio, di apprendimento, di socializzazione relegati alle buono e meglio in piccolissimi spazi tratti negli altri edifici scolastici di Sorrento, già stra-carichi per tamponare il dramma della vicenda Vittorio Veneto ,e la chiusura del plesso di Priora .Dopo le polemiche, dopo le infuriate, le manifestazioni dei genitori e del corpo docente, subito dopo i fatti del 2009, dopo le strumentalizzazioni anche derivanti dal clima politico dell´approssimarsi delle elezioni amministrative, ecco il silenzio, il silenzio protratto davanti alla triste realtà di lavori urgenti ma mai iniziati, di una gara sempre rinviata, poi aggiudicata ad una ditta con , un certificato antimafia che ha tardato ad arrivare e tuttavia lavori su cui si tarda a metter mano. .ed intanto la scuola diventa preda di attacchi di vandali, lì, abbandonata.
Qual è l´insegnamento che dovrebbero trarre questo piccoli studenti? Cosa dovranno pensare i bambini che iniziano il ciclo della primaria nell´entrare in un´ angusta stanzetta? Che è quella la rilevanza data a ciò che fanno? Ed i studenti che iniziano il ciclo delle scuole medie che magari speravano di rimettere piede nella loro scuola?
La formalità degli auguri di buon anno scolastico fatta dall´amministrazione appare come l´ennesima bugia. Eppure infondo qualcosa da augurarsi c´è.
Si dice che un volta che si tocchi il fondo non si può fare che risalire. Si dice che è nei momenti più difficili che nasce il buono , si tira fuori il meglio. E allora gli auguri che possiamo rivolgere davvero è che i bambini, gli studenti i giovani, nello spazio angusto delle proprie aule, in questo caldo ancora torrido, in questo clima di incertezza con all´orizzonte un futuro incerto, siano ad un certo punto colti dall´idea che forse ne vale ancora la pena di studiare, nonostante tutto, che forse lo studio e il sacrificio hanno ancora un valore, sono una scommessa col proprio futuro. Che ne vale ancora al pena perchè solo la formazione delle coscienze, l´educazione e la convivenza in questo microcosmo che è la scuola pubblica può consentire loro di trasformarsi in adulti che domani non rifaranno questi stessi errori realizzati dagli adulti di oggi e per i quali oggi loro, e la loro scuola, paga. La speranza di essere un domani amministratori, adulti genitori migliori di oggi potrà dare un senso a questo nuovo anno scolastico nonostante tutto.
Diceva Don Lorenzo Milani; “La scuola è l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare loro il senso della legalità (...) dall’altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico.”
La scuola in fondo è un´utopia, è l´unica speranza che ai giovani non potrà essere mai strappata.
Dichiarazione del consigliere comunale Rosario Fiorentino per l’apertura dell’anno scolastico
COMUNICATO STAMPA