Continuano gli “incontri di legalità” al Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata. Dopo Raffaele Cantone, il maggiore Luca Toti, don Tonino Palmese, padre Alex Zanotelli e il procuratore Catello Maresca, è la volta di Antonio Ingroia. Il sostituto procuratore aggiunto della DDA di Palermo, personaggio sicuramente carismatico, accusato (quanto strumentalmente, non sta a noi dirlo) di “sovraesposizione mediatica”, questa volta, come tantissime altre, una delle ultime, prima dell’imminente viaggio in Guatemala, ha scelto la platea discreta, ma di certo, per lui, stimolante e prestigiosa, dei giovani studenti di una città non facile, quale quella oplontina, per un dialogo e un confronto. Non il tradizionale e polveroso convegno, quindi, sovente autoreferenziale o la sterile commemorazione d’ordinanza, quasi ad espiare un atavico senso di colpa, occasione per taluni per darsi una verniciatura di legalità a ricoprire discutibili carriere, trascorsi controversi.
Il riconoscimento, invece, al ruolo della scuola, come istituzione fondamentale nella realtà e nel futuro di un paese; al Liceo “de Chirico”, nello specifico, che ha già realizzato una serie di iniziative, originalmente attive e propositive, quale il ciclo “Barzellette sulla camorra” e quello dei pannelli, dalla cupa ironia – da “tragediatori”, direbbe Ingroia – de “la Mafia uccide…digli di smettere!”. Non a caso, in un suo reportage, tutt’altro che lusinghiero, sulla città, Gian Antonio Stella, prestigiosa firma del Corriere della Sera, individuava nei ragazzi del “de Chirico” – e proprio per quelle iniziative appena ricordate e che saranno esposte il pomeriggio del 23 – una delle poche realtà vitali del territorio.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare l’ultimo libro del magistrato, dal titolo “Palermo. Gli splendori e le miserie – Gli eroismi e la viltà”. Sicuramente il libro più intimo e personale di Ingroia, nel quale il procuratore racconta se stesso, con qualche inaspettata sincerità, forse non “politicamente”, ma “umanamente” corretta, e nel farlo rende ancor più precisa e nel contempo struggente, intensa e dolorosa la rappresentazione di una città, “metafora dell’Italia intera”, “esagerata in tutto…luogo di grandi disperazioni e di grandi speranze, che contiene in sé il sublime e l’orrendo”. Una sorta di ultima Thule della coscienza e della dimensione umana, uno di quegli archetipi assoluti che incutono timore, che suscitano un’empia curiosità, ma che non si riescono a non amare, visceralmente e, talvolta, al di là della ragione.
Pertanto, “FIAT iustitia…”. Fondamentali – direbbe Eduardo – i tre puntini sospensivi. Il completamento molteplice e contraddittorio della frase, anche nella malizia dei caratteri di stampa, costituirà la sostanza del dibattito. Una scelta, un enigma grafico-concettuale nell’alveo della singolarità creativa ed originale propria del Liceo Artistico.

“FIAT iustitia…”
Liceo Artistico “Giorgio de Chirico”di Torre Annunziata
23 Ottobre 2012 ore 17.00