"Dopo Noto sono state dette troppe cose che non mi sono piaciute. Oggi questa risposta l´abbiamo data soprattutto a noi stessi". Per la serie bentornata...serenità. Vincenzo Feola si riappropria, dopo tre turni di squalifica, della sua panchina e finalmente torna a parlare. Lo fa dopo una settimana nella quale anche il suo operato era stato fortemente messo in dubbio da una sola sconfitta. "Dopo un filotto di otto vittorie consecutive, un certo rilassamento mentale è quasi fisiologico. Personalmente firmerei per mantenere un cammino del genere fino al termine della stagione".

Il tecnico sommese appare rinfrancato soprattutto dalla risposta di carattere fornita dal suo gruppo: "La vera anima del Savoia" - ripete ormai puntualmente - . "Quello che mi rasserena maggiormente è soprattutto l´atteggiamento partecipe di chi soffre in panchina. Ero sicuro che i ragazzi avrebbero risposto in questo modo". Mentre, sulla partita, l´allenatore oplontino ha le idee chiarissime: "Approccio alla gara perfetto con i primi venti minuti nei quali avremmo potuto già chiudere l´incontro. Poi, con l´infortunio di De Liguori, abbiamo inevitabilmente patito una fase di sbandamento. Dopo l´espulsione di Stendardo, invece, sembrava che fossimo noi ad essere in superiorità numerica".

La formazione iniziale mandata in campo, contro la Vibonese, ha sorpreso numerosi addetti ai lavori. Feola spiega puntualmente i motivi dei suoi avvicendamenti: "Petricciuolo è un po´ affaticato già da tre settimane e per questo gli ho preferito Criscuolo. Esposito? Oggi ha fatto solo il minimo indispensabile ma ho voluto premiare il suo gran lavoro durante gli allenamenti. E´ un calciatore che ho fortemente voluto al Savoia. Come tutti i nostri giovani dovrà crescere e sono sicuro che farà parlare di sè".

Infine, la chiosa dedicata al "battibecco" Scarpa-Meloni: "Non è proprio così. Non si tratta di litigi o incomprensioni. Apparirà paradossale ma questi ragazzi, a volte, danno anche troppo per questa maglia spingendosi aldilà delle loro reali possibilità. Tutti vogliono la palla, tutti vogliono segnare ma soprattutto tutti vogliono vincere. Normale che con questo spirito" - conclude il tecnico bianco scudato - "possa assistersi anche a dialoghi accesi sul terreno di gioco".

Salvatore Piro