Facciamo il PACCO alla camorra. Regali con i beni da terre confiscate
06-12-2013 - Archivio Storico de Lo Strillone
Il prossimo martedì 10 dicembre, alle ore 18.00, presso la sala del Consiglio Comunale di Volla in via Aldo Moro 1 (sede del Municipio), lassociazione IrisVolla in collaborazione con le associazioni Libera antimafie, (R)esistenza anticamorra, NCO-nuovacooperazoneorganizzata, comitato don Peppe Diana e con il patrocinio morale del Comune di Volla, ha organizzato la presentazione delliniziativa Facciamo un PACCO alla Camorra. Liniziativa è volta alla presentazione dei generi alimentari componenti il pacco e provenienti dalle terre confiscate alle organizzazioni criminali e gestite da cooperative sociali composte da ragazzi e adulti che hanno deciso di abbandonare il circuito malavitoso o comunque di uscire dalla gabbia dellomertà. Porteranno i saluti dellAmministrazione comunale il Sindaco di Volla, Angelo Guadagno e lAssessore alla legalità Agostino Navarro. Saranno presenti: Ciro Corona, presidente dellassociazione (R)esistenza anticamorra; Antonio DAmore, referente provinciale dellassociazione Libera antimafie; Pina Palumbo, referente alla legalità I.C.S. San Giovanni Bosco di Volla; don Aniello Manganiello, sacerdote impegnato nella lotta alla criminalità organizzata; don Victor Mwembo Ilunga, viceparroco della parrocchia Immacolata e San Michele di Volla; Bruno Vallefuoco, referente del coordinamento campano vittime innocenti di criminalità; Salvatore Manna, comandante della stazione Carabinieri di Volla; Giuseppe Formisano, comandante della Polizia municipale di Volla. Dichiara Milena DAniello, referente alla legalità dellassociazione IrisVolla: «Dal terreno di Chiaiano sequestrato ai camorristi mafiosi del clan Nuvoletta e salvato dai pesticidi tossici, al ristorante che dà lavoro a persone con disturbi psichici, fino alla Onlus che aiuta i bambini autistici. Tutte queste realtà hanno preso possesso dei beni confiscati alla criminalità organizzata di Napoli e Caserta, trasformando quei luoghi di morte in campi di lavoro dove gli esclusi possono trovare una possibilità e - conclude - dove una terra martoriata può sperare nel riscatto».