Falò dellImmacolata: "Sono in mano ai clan, il sindaco li vieti"
26-11-2011 - Archivio Storico de Lo Strillone
«A Castellammare tutti sanno che, in alcuni quartieri della città, i tradizionali falò dellimmacolata, accesi ogni anno alla vigilia della festa del 7 dicembre, hanno perso le loro connotazioni originarie e sfiorano lapologia della camorra, dato che è noto che tra i quartieri a più alta densità criminale della città viene posta in essere una gara a chi realizza la catasta di legna più grande, al fine di affermare anche il predominio criminale. Ciò anche accompagnando eventuali interventi delle forze dellordine con comportamenti violenti, da vera e prorpia guerriglia urbana» è quanto sostiene Antonio Sicignano, consigliere comunale di Castellammare di Stabia, esponente di Fli.
«Per questo motivo il paliò dei falò in villa comunale che lamministrazione vuole riorganizzare, dopo il fallimento dellanno scorso, al fine di evitare tutto ciò, non serve a sconfiggere questo fenomeno. Si tratta delle solite chiacchiere organizzate tanto per far vedere di fare qualcosa, ma che come avvenuto lanno scorso - non fermerà coloro che nei quartieri più a rischio sono pronti a ripetere lo stravolgimento di questa tradizione e ad affermare i loro intenti criminali. Il paliò dei falò lanno scorso fu un fallimento, nessun quartiere aderì e nelle zone a rischio furono accesi comunque i falò, ed anche questanno cè il pericolo che chi abbia queste intenzioni se ne fregherà altamente del palio».
«Il tutto produrrà, anche in conseguenza dellambiguità di questa iniziativa, per lennesimo anno consecutivo, il trasformarsi della città in un luogo da guerra civile, con gli organizzatori dei falò illeciti pronti a sfidare le forze dellordine intervenute nei vari quartieri»
«Per questo motivo, chiediamo che questanno lAmministrazione Comunale abbia il coraggio di adottare una strategia più efficace, annullando il palio dei falò sullarenile, che non è assolutamente un deterrente, dichiarando lo stato di Emergenza e che si proceda, con espressa ordinanza sindacale, alle occupazioni temporanee o requisizioni temporanee delle aree che tutti sanno essere oggetto dei falò nei quartieri più a rischio. Ciò, anche ricorrendo a presidi fissi dellesercito e delle forze dellordine».
I falò dellImmacolata rappresentano una delle tradizioni popolari più sentite nella cittadina stabiese. Secondo la tradizione il tutto iniziò, alla fine dell800, con un naufragio notturno di un peschereccio coinvolto in una violenta tempesta di mare e dellunico superstite scampato alla tragedia, che rimase miracolosamente illeso invocando la grazia della Madonna. Luomo, soccorso da alcune persone che accesero un fuoco per riscaldarlo, da allora promise come devozione verso la Madonna di celebrare la festa dellimmacolata con un fuocaracchio. Da allora in tutti i quartieri della città alla vigilia dell8 dicembre si accendono dei veri e propri falò. Ovviamente il tutto viaggiava nella legalità, fino a quando sulla tradizione non ci hanno messo le mani le organizzazioni criminali, che si sono sfidate nei quartieri, favorendo la creazioni di falò alti anche oltre i 20 metri.
«Per questo motivo il paliò dei falò in villa comunale che lamministrazione vuole riorganizzare, dopo il fallimento dellanno scorso, al fine di evitare tutto ciò, non serve a sconfiggere questo fenomeno. Si tratta delle solite chiacchiere organizzate tanto per far vedere di fare qualcosa, ma che come avvenuto lanno scorso - non fermerà coloro che nei quartieri più a rischio sono pronti a ripetere lo stravolgimento di questa tradizione e ad affermare i loro intenti criminali. Il paliò dei falò lanno scorso fu un fallimento, nessun quartiere aderì e nelle zone a rischio furono accesi comunque i falò, ed anche questanno cè il pericolo che chi abbia queste intenzioni se ne fregherà altamente del palio».
«Il tutto produrrà, anche in conseguenza dellambiguità di questa iniziativa, per lennesimo anno consecutivo, il trasformarsi della città in un luogo da guerra civile, con gli organizzatori dei falò illeciti pronti a sfidare le forze dellordine intervenute nei vari quartieri»
«Per questo motivo, chiediamo che questanno lAmministrazione Comunale abbia il coraggio di adottare una strategia più efficace, annullando il palio dei falò sullarenile, che non è assolutamente un deterrente, dichiarando lo stato di Emergenza e che si proceda, con espressa ordinanza sindacale, alle occupazioni temporanee o requisizioni temporanee delle aree che tutti sanno essere oggetto dei falò nei quartieri più a rischio. Ciò, anche ricorrendo a presidi fissi dellesercito e delle forze dellordine».
I falò dellImmacolata rappresentano una delle tradizioni popolari più sentite nella cittadina stabiese. Secondo la tradizione il tutto iniziò, alla fine dell800, con un naufragio notturno di un peschereccio coinvolto in una violenta tempesta di mare e dellunico superstite scampato alla tragedia, che rimase miracolosamente illeso invocando la grazia della Madonna. Luomo, soccorso da alcune persone che accesero un fuoco per riscaldarlo, da allora promise come devozione verso la Madonna di celebrare la festa dellimmacolata con un fuocaracchio. Da allora in tutti i quartieri della città alla vigilia dell8 dicembre si accendono dei veri e propri falò. Ovviamente il tutto viaggiava nella legalità, fino a quando sulla tradizione non ci hanno messo le mani le organizzazioni criminali, che si sono sfidate nei quartieri, favorendo la creazioni di falò alti anche oltre i 20 metri.