La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha portato alla luce un caso di “pacco e contropaccotto” in perfetto stile truffaldino napoletano. Gli antiquari vendono opere d´arte contraffatte e il collezionista pagava con assegni scoperti. Il venditore denuncia l´acquirente. E tutti imbrogliano tutti. Sembra l´intreccio di un film di Nanni Loy quello che è successo tra Napoli e Palermo, dove è stato scoperto un giro di falsificazione di opere d´arte del XVIII e XIX secolo.
Sulla truffa hanno indagato i carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Napoli e Palermo, scoprendo che vere e proprie "croste" venivano spacciate per originali, il compratore pagava gli antiquari truffaldini con assegni scoperti, ma in realtà era consapevole del trucco, e tutti denunciavano tutti. Insomma, tutto come nel film "Pacco, doppio pacco e contropaccotto" di Nanni Loy. L´indagine è stata realizzata tra il Napoletano e Palermo, e al centro del commercio truffaldino c´erano numerose opere d´arte del ´700 e ´800 napoletano falsamente attribuite ad artisti del calibro di Giacinto Gigante, Domenico Morelli, Salvator Rosa.