I luoghi comuni su Napoli, sulla sua storia e specialmente sulla sua straordinaria capacità di bucare sempre il prime-time delle notizie mondiali non si contano più – dalla spazzatura al rutilante trash dei suoi infiniti confini che includono luoghi così eterogenei come Capri, Positano, Casoria, più qualcos’altro intorno.
Nonostante tutto ciò, la città ed i suoi cittadini amano intalliarsi. Non è solo pigrizia, screziata da un pizzico di vetero-anarchia e una manciata di ego iper-borghesi.

Intallio significa, nonostante la realtà napoletana, assaporare il meglio della vita, dolcemente, lentamente, romanticamente, qualche volta con rabbia verso chiunque e qualunque cosa. Dovunque, anche, a causa della vulcanica quantità di popolazione in uno spazio così angusto.

E’ effervescente assai la scena d’arte napoletana, grazie a più di sette superbe gallerie, quattro musei principali e diverse fondazioni private e la città stessa sembra essere la meta preferita di artisti – ora e sempre, nei secoli. In mezzo a questi fuochi d’artificio, ci sono anche molti progetti indipendenti, di solito non di lunga durata, che vanno e vengono in mezzo al mondo modaiolo e visivo.

La prima Biennale di Amsterdam, organizzata dalla nota Mediamatic Foundation, è lieta di ospitare il primo padiglione napoletano che la storia ricordi e la sua curatrice, la giornalista e produttrice Diana Marrone, è felice di darvi il benvenuto più sul lato underground della città presentando artisti e progetti che lei entusiasticamente incoraggia anche al di là delle Biennali. Questi indipendenti sono sempre pronti a fare festa con concetti, questioni sociali, progetti geo-referenziati missati ad una costante pratica sul terreno cittadino e all’estero.

In realtà sono tanti i fotografi, gli artisti e gli scrittori che a pieno titolo potrebbero avere cittadinanza piena nel regno dell’intallio. Quello che vedrete ad Amsterdam, è solo uno sguardo frettoloso. Siate curiosi di saperne di più perché ogni giorno a Napoli, dal vivo, potreste deliziarvi con intallio in piena fioritura. Intallio è una parola del dialetto napoletano, che corrisponde ad uno stato d’animo individuale e collettivo che gli artisti selezionati cercheranno di tradurre in interviste e opere.




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When the curiosity killed the cat: Gli artisti invitati da Diana Marrone a rappresentare Napoli alla prima Amsterdam Biennale sono Danilo Capasso, Alessandro Cimmino, N.EST (www.napoliest.it); Roberto Paci Dalò, Marco Zezza

Invitata a metà settembre 2009 da Mediamatic a curare e produrre il primo padiglione napoletano alla prima Amsterdam Biennale perché è da un anno la Travel Guide per Napoli del progetto artistico omonimo di Mediamatic che coinvolge (in rete) oltre 50 città del globo, la giornalista napoletana Diana Marrone ha immediatamente deciso sul senso della sua partecipazione e conseguentemente su cosa chiedere agli artisti selezionati.

Il padiglione traduce ciò che Napoli è oggi al di là di ogni forma di gossip e credenza sulle attitudini della terza metropoli italiana e dei suoi cittadini. E presenta alcuni dei più interessanti esponenti dell’arte visiva – a torto (o a ragione) underground nel senso che non intendono l’arte solo in spazi white cube e solo for profit.

Si tratta di artisti che lavorano su poetiche alte, non banali e si confrontano costruttivamente con ogni asperità, porosità e vertigine della città. Artisti che non si chiudono in circoli, settori o confini culturali, amano investigare il limite del vivere a Napoli senza dimenticare i limiti di vivere altrove nel mondo, costantemente in cerca di quelle modiche quantità di pace che la città stessa non è sempre, o quasi mai, in grado di offrire.

Tutti gli artisti selezionati sono stati invitati a lavorare sul concetto dell’Intallio, tradotto in Inglese take-it-easy – e a scegliere insieme con il curatore un loro recente lavoro che fosse in grado di rispondere alle aspettative del padiglione (un cubo di polistirolo 2 metri per due, lo spazio espositivo uguale per tutte le città e stati in mostra) e alla natura della città allo stesso tempo.

Certo, sì: le opere selezionate sono ampiamente rappresentative dei linguaggi adoperati da ciascun artista, perché essi possano essere letti dal pubblico internazionale, avido di nuovi trend nella fotografia, nella regia, nelle iniziative nello spazio pubblico e in genere nell’arte visiva fatta a Napoli.

L’artista e architetto Danilo Capasso lavora sull’espressione visiva dell’Intallio con un trittico di foto digitali di angoli di città, rielaborati al computer in modo da donare un colore dominante a ciascuna di esse. Come dj Danylo, l’artista esegue anche una performance audio-visuale su due schermi in occasione della vernice del padiglione, all’interno dei nuovi spazi di Mediamatic, prevista dalle 18 di sbato 10 ottobre 2009. Tra i contenuti, una selezione di immagini e video d’artista inseriti in N.EST, il database online e think-thank che si occupa di rigenerazione urbana attraverso gli occhi degli artisti. N.EST, che Capasso ha fondato nel 2004 e tuttora dirige con alcuni colleghi (incluso la curatrice del padiglione Diana Marrone, che di N.EST è l’editor e il fundraiser), sarà anche parte dell’esibizione all’interno del padiglione con una serie di contributi video e immagini degli artisti in esso esposti.

Il fotografo di paesaggio e architetto Alessandro Cimmino, che nasce a Napoli e vive e lavora a Milano, presenta un’immagine mozzafiato della sua collezione MAY-DAY dedicata proprio a Napoli. Realizzata nel 2007 e stampata su carta a lunga durata proprio per essere collezionata per sempre, è un grido di dolore sommesso ma assordante contro il destino infelice di Napoli. L’artista in questo caso esagera la proverbiale negatività del luogo post-producendo scatti realizzati sui tetti dei quartieri storici con una lastra a lunga esposizione: oscura le finestre delle case ritratte con un velo nero e compatto. Il suo ultimo atto decreta la morte delle speranze.

Così come Cimmino usa il nero indulgendo nel gusto amaro della disperazione, l’artista multimediale e compositore riminese Roberto Paci Dalò (che è un fulgido esempio di artista che ha scelto Napoli come sua patria elettiva), sempre con il nero, dice esattamente il contrario e lo fa con il bellissimo Dust. Realizzato durante uno storico e lunghissimo black out che ha messo al buio la penisola intera il 27 settembre 2003, il film è la più plateale dimostrazione di come Napoli può causare amore ed od odio spinti entrambi agli estremi più alti. Mentre era ospite dall’artista napoletano Oreste Zevola, Paci Dalò, solo in una grande casa al Corso Vittorio Emanuele (una lunga arteria che taglia a metà orizzontale la principale collina della città), prende la telecamera e vaga nella notte di pece, eccitato all’idea di violare un’anima inconsueta della città fatta di nero-puro e silenzio. Acclamato alla selezione ufficiale della 57ma edizione del Locarno Film Festival, il film sarà proiettato all’interno del Padiglione Napoletano, per la prima volta ad Amsterdam, ogni giorno della mostra.


Marco Zezza è un artista, performer e scenografo napoletano, nato nel 1974, che ha incluso due sue opera in N.EST, nel 2005 e nel 2008, entrambe le volte facendo un percorso opposto rispetto agli oltre 60 artisti attualmente musealizzati nel database. Tutte e due le sue opere sono state prima esposte offline (in spazi fisici: una galleria e un magazzino abbandonato) e poi online. Ad Amsterdam presenta la prima opera, Bordo, un video fatto di sottili e lentissime variazioni pittoriche animate, quasi in stop motion manuale, dall’artista stesso dietro le quinte. Bordo racconta la storia di uno dei tanti luoghi diseredati a Napoli Est, Via Brin, dove diversi turisti e residenti vanno e vengono a qualunque ora del giorno perché c’è un grande parcheggio multipiano (suggerito anche nelle guide turistiche) e uno dei più grandi stazionamenti dei bus cittadini. Normalmente la strada è invasa, di giorno e soprattutto di notte, da prostitute o da chi scambia sesso. Le reazioni chimiche e fisiche che avvengono durante un rapporto sessuale vengono doviziosamente descritte per dare un senso a quella che sembra l’attuale missione della strada: quasi un distretto post-industriale dell’amore. Le opere e le installazioni di Zezza (sia temporanee, sia permanenti, sia in luoghi pubblici) sono altamente rivelatrici della sua profonda attitudine teatrale e della grande passione che profonde nello studio del contesto.

Tutti gli artisti invitati, ed anche il progetto N.EST per opera dei suoi membri, risponderanno a tre domande che il curatore Diana Marrone ha rivolto loro (le risposte saranno affisse sui muri del padiglione):
Uno su un milione?
Due su 1000?
Qual è il tuo Intallio preferito?

Le risposte, insieme a dichiarazioni, libri o informazioni sulla loro creazione, aiuteranno i visitatori a incontrare meglio i linguaggi degli artisti e della città.

Il padiglione contiene anche 50 copie del giornale in lingua inglese “Reconnecting Naples” pubblicato come allegato speciale a Volume Magazine (Amsterdam), e frutto di una ricerca congiunta del magazine olandese e dell’italiano Domus Magazine (Milano) insieme con N.EST (www.napoliest.it), svoltasi nel febbraio 20008 a Napoli. “Reconnecting Naples” è stato organizzato e codiretto da Diana Marrone (che ne ha anche curato il fundrasing), grazie allo straordinario impegno di Volume, con l’editore Arjen Oosterman, il direttore Lilet Breddels e il redattore Christian Ernsten. 30 tra redattori e fotografi (giornalisti, architetti, designer, artisti, sociologi e urbanisti) dai 26 ai 73 anni, tutti di Napoli o ormai adottati dal ventre molle della città,
hanno scritto sul tabloid, nato da un progetto d´arte on line, dal basso, nelle stanze di un museo e nelle strade della periferia orientale.
”Reconnecting Naples” è stato letto da Kabul a Helsinki, da Washington a Pechino, dalla terra dei Kiwi a New York.

Il primo Padiglione Napoletano alla prima Biennale di Amsterdam
Mediamatic Bank,
dal 10 ottobre al 12 dicembre 2009, ingresso libero
(ore 10-18 più aperture straordinarie nei week end)
Duintjer CS
Vijzelstraat 72, 1017 HL Amsterdam, tel +31 (0) 20 427 41 37

Web: http://www.mediamatic.net/page/101519/fr


Biografie artisti e curatore + prezzi opere

Danilo Capasso (info at danilocapasso.eu)
Trilogy of Intallio, trittico di immagini digitali, ed. 1/5, courtesy dell’artista,
euro 1500 per ciascun trittico

Designer, artista, dj, studia Architettura e la sua ricerca è incentrata sulla relazione tra spazio, evento e movimento, luoghi urbani e mediatici.
Fondatore e curatore del progetto d’arte e urbanistica N.EST, è stato fondatore e curatore del festival internazionale di arti elettroniche Sintesi, tenutosi a Napoli e Milano dal 2002 al 2005 è attualmente il presidente e fondatore di MAO media&arts office (www.mediartsoffice.eu). Dal 2008 è anche web designer del nuovo Museo Archeologico Virtuale di Ercolano (Napoli) (www.museomav.com). Dal 1998 al 2007 Danilo è presidente e membro fondatore di hub-labs, società di comunicazione e design molto attiva nell’arte contemporanea e nella creazione di eventi.
Danilo Capasso ha recentemente esposto a Urbanism 2009 (10-20 Settembre 2009), una mostra negli spazi pubblici di Liverpool organizzata dalla Liverpool Biennial ed è stato premiato con una residenza di tre mesi nella città britannica dall’European Network of Biennials. Capasso progetta e costruisce la nuova marina di Bank Hall, Portoallegro, destinata a cambiare il rapporto negativo con il Leeds-Liverpool Canal, oggetto sia della residenza e della mostra.

Danilo Capasso crea processi interdipendenti tra lo spazio urbano e l’arte con il pubblico al centro. E con la missione di documentare le trasformazioni urbane proponendo usi alternativi per rigenerare lo spazio comune.

L’artista ha esposto in Italia e all’estero ed è autore, con Diana Marrone, di diverse pubblicazioni internazionali che testimoniano la ricerca e la pratica artistica sin qui condotta.

Alessandro Cimmino (alessandrocimmino at tiscali.it)
Serie MAY-DAY (from # 1 to 3)
100 x 128 cm, Pure carbon pigmented print, ed. 1/5
Euro 3000 each

Alessandro Cimmino, fotografo ed architetto, nasce a Napoli nel 1969. Vive e lavora a Milano.
Nel 1997 esordisce con Napoli Fotocittà, Dintorni dello sguardo, sviluppando una ricerca sulla percezione della città in movimento con un lavoro dal titolo 60 km/h. Nel 1998 si laurea in architettura. Attualmente è impegnato in attività di ricerca sulle trasformazioni del paesaggio urbano.
Nel 1999 viene selezionato al concorso Architektur im kontext (db Architekturbild) ed espone a Norimberga, Weimar e Berlino, nel 2000 a Zurigo e Colonia.
Nel 2001 elabora un progetto fotografico per Multiplicity sulla rappresentazione della città contemporanea dal titolo Matrix, pubblicato su USE (Uncertain States of Europe) ed. Skira.
Nel 2003 espone allo Spazio Erasmus Brera, Milano nella collettiva “Photo: the rising generation” e a Napoli, Palazzo Reale, Quadriennale di Roma per la “Mostra sull’arte contemporanea”.
Nel 2004 presenta il video CCTV_ closed circuit television, Napoli Est nell’ambito di Stazione Utopia Revisited, Napoli, e nel 2005 espone il suo ultimo lavoro fotografico, CCTV_Napoli Genova Milano all’ Artandgallery “no parachute - V edizione”, (Milano) e a Biella, al Museo del Territorio, in Urbana, la città in trasformazione: visioni prospettiche - derive metropolitane.
Nel 2006, la mostra personale Fotografie – CCTV presso la Nowhere Gallery, Milano.
Partecipa a diverse mostre collettive che riguardano la lettura del territorio contemporaneo:
“Gli Occhi della Città” Artandgallery, Milano
“Il Paesaggio Tradito” Galleria San Fedele, Milano, Arceto Di Scandiano, Reggio Emilia
“Città e Non Città-Contemporanea Giovani – Quattro”, Spazio ASHED EX TICOSA, Como
“Alfabeto Di Periferia”, Centro Culturale Cascina Grande Rozzano, Milano

N.EST www.napoliest.it (nest at napoliest.it)

Napoli Est, la periferia orientale della città, è pari a circa 25 km quadrati ed include due città, una volta autonome e benestanti, quali San Giovanni a Teduccio e Ponticelli che furono annesse all’attuale comune di Napoli nel 1926 e conseguentemente furono impoverite. La prima era un ricco distretto industriale e la seconda una ridente cittadina agricola (con insediamenti degli antichi Romani). La periferia orientale inizia a Gianturco, la prima area industriale prossima al centro cittadino, che dista solo due km dai decumani greci ed è situata dietro la stazione centrale di Piazza Garibaldi. Napoli Est è altamente inquinata, scarsamente popolata, piena zeppa di vecchi scheletri industriali e per nulla costretta da politiche conservatrici delle soprintendenze come il resto della città: è l’unica parte di Napoli che potrebbe essere sviluppata.

N.EST è un think-thank per l’arte e l’architettura, sviluppato a partire da un database online nel 2004 e da allora offre esibizioni, conferenze, performance, attivismo urbano, design e architettura.

N.EST è una piattaforma per studiare le città e le loro evoluzioni, partendo preferibilmente dai bordi e dalle periferie. Con lo scopo di documentare le trasformazioni urbane attraverso l’arte, la creatività ed i nuovi media, N.EST si muove con pratiche di design collettivo nei tessuti cittadini in continuo cambiamento piuttosto che in white cube museali, come in occasione di “N.EST 2.0 the making of the city”, dentro e fuori il Museo MADRE (Napoli, Gennaio-Febbraio 2008): non solo il design e la produzione di mostre di arte visiva ma piuttosto performance collettive di progetto sul tessuto reale della città in continuo cambiamento.
Il progetto, finanziato dai suoi membri, consiste in una griglia, in un database bilingue, in un motore di ricerca. Ma il centro di N.EST è una mappa emozionale dei cinque quartieri orientali che cerca di tradurne la topografia – strade, capannoni e spazi industriali della parte più povera di Napoli – così come le aree critiche e il potenziale sviluppo che potrebbe interessarli.
Composto di una web TV site-specific (N.ESTube), di un randomizzatore di contenuti (N.EST TV) e di un blog, la piattaforme web è aperta a chiunque desideri contribuire. Artisti attivi in ogni disciplina o cittadini possono partecipare per tentare di creare una città dal basso.
Tutto ciò che viene immaginato e stimolato dagli artisti esibiti in N.EST, in grado di riscrivere le aree incluse nel database e nella mappa, diventa un catalizzatore per un futuro auspicabile di Napoli Est, o almeno questo è quello che credono i fondatori di N.EST e i suoi alleati. N.EST è sempre alla ricerca di partner brillanti ed è stato fondato da Danilo Capasso con Giovanni Ferrarelli e Diana Marrone nel 2004. Due anni fa, si è aggiunto Massimiliano Rianna.

N.EST è stato invitato in collettive e personali in Italia e all’estero, tra cui:
Sensi Contemporanei, Incursione Vesuviana (Napoli, 2004),
Festival Della Creatività (Firenze, 2007), Annali dell’Architettura e delle città (Napoli, 2007),
MADRE Project Room (Napoli, Gennaio-Febbraio 2008).
NAI, Rotterdam, My Public Space, curato da ZUS (esibizione viaggiante dal luglio 2008)

Conferenze e performance audio-visive sono avvenute in spazi museali, università, festival o luoghi non convenzionali, tra cui:
Fabrica Europa Festival Teatrale (Firenze, 2006),
Bauhaus University (Weimar, 2006),
COMPA (Salone della Comunicazione della Pubblica Amministrazione, Roma, 2006),
Dancing with Domus (Domus Magazine, Milano Ventura XV, 2007).

N.EST ha vinto il premio Palinsesto Italia nel 2005.

Roberto Paci Dalò (dalo at giardini.sm)
Dust, un film di Roberto Paci Dalò
9 min, PAL, colour, stereo, English/German/Italian, 1:33:1
Parole di Heiner Müller, Emily Dickinson
regista, operatore, produttore Roberto Paci Dalò
con Natalie Cristiani, Paola Monzini
editor Natalie Cristiani
musica Robert Schumann, Philip Jeck/Roberto Paci Dalò
produzione Giardini Pensili
in collaborazione con Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna
Italia 2003
La Quadriennale di Roma, Napoli Palazzo Reale
57. Locarno International Film Festival. Official selection

Compositore e interprete, regista e filmmaker, artista visivo nato a Rimini. Ha studiato musica e arti visive (indirizzo architettonico) a Fiesole e Ravenna. Nel 1993 Premio Berliner Künstlerprogramm des DAAD (residenza a Berlino dal 1993 al 1995). Ha insegnato Drammaturgia dei media e Nuovi media all´Università di Siena all´interno del corso di laurea in Scienze della comunicazione.

Ha scritto e diretto dal 1985 venti spettacoli teatrali e di teatro-musica presentati in Europa, Americhe, Medio Oriente. Direttore artistico della compagnia Giardini Pensili - fondata nel 1985 - i cui progetti sono basati sulla collaborazione tra artisti, tecnici, teorici. Al centro del lavoro l’investigazione sul linguaggio, sui sistemi della (tele)comunicazione applicati ai processi artistici, sulle nuove tecnologie, sulla relazione tra memoria e modernità.

Pioniere nell’utilizzo dell´Internet e dell’integrazione tra tecnologie analogiche e digitali, ha realizzato e presentato opere – commissionate da enti radiotelevisivi, musei, festival - in particolare tra Italia, Austria e Germania con lunghe residenze a Berlino e negli USA. Per definire il proprio lavoro ha coniato le definizioni: drammaturgia dei media e teatro dell’ascolto. Frequentemente realizza le proprie opere in più media approfondendo aspetti percettivi diversi dello stesso materiale in relazione al linguaggio e tecnologie utilizzati di volta in volta. È così che opere sceniche e musicali diventano sovente pezzi radiofonici o installazioni interattive suono/video e progetti on-line.

Tra le collaborazioni: Olga Neuwirth, Philip Jeck, Luca Ruzza, Predrag Matvejevic´, David Moss, Gerfried Stocker, Gabriele Frasca, Giorgio Agamben, Terry Riley, Yehuda Amichai, Maurizio Cattelan, Salvo Cuccia, Luca Ruzza, Caterina Sagna, Stalker, Scanner e l´economista Pier Luigi Sacco, Claudio Moderini. Hanno scritto di lui tra gli altri: John Cage, Robert Ashley, Filiberto Menna, Giuseppe Bartolucci, Giya Kancheli. Ha diretto attori come Sandro Lombardi, Anna Boniauto, Rita Maffei, Marcello Sambati, Heiko Senst, Fabiano Fantini e la sua musica è eseguita da icone della scena musicale - tra musica accademica e pop - quali: Tenores di Bitti, David Moss, Kronos Quartet, Claudio Jacomucci, Stefano Scodanibbio, Rupert Huber (Tosca), Hannes Strobl (Paloma), Roberto Lucanero, Jean-Marc Montera, Esti Kenan-Ofri, Giancarlo Cardini, Sainkho Namtchylak, Virtuosi di Nuova Consonanza.

Come artista visivo è rappresentato da Fondazione Morra (Napoli)

Marco Zezza (marcozezza at libero.it)
Bordo, pal, 6 min (tecnica mista: cartooning e pittura) courtesy N.EST, M. Zezza

Marco Zezza, artista napoletano, incontra N.EST ed inserisce Bordo. Lo fa aprendo - il 4 aprile 2005 - il festival Sintesi settimana dedicata alle arti elettroniche , (www.sintesi.na.it). Bordo è nato in collaborazione con la Galleria T293 diretta da Paola Guadagnino. Creato per N.EST, Bordo è un video - risultato della sollecitazione che la periferia di Napoli e l´area est della città hanno provocato sull´artista. Bordo nasce dall´intento di suggerire modalità vitali creative di relazione con il territorio: e´ una sequenza di collage pittorici e testi, animati da piccoli processi fisici (combustione, movimento di sostanze liquide, e gassose). Bordo suggerisce la contemplazione come possibilità di metabolizzare qualsiasi esperienza. Per N.EST, Marco Zezza ha scelto di operare sull´area Gianturco - via Brin. Contrariamente a quanto sinora accaduto, l´opera di Zezza è stata per la prima volta visitabile in uno spazio espositivo (T293) al di fuori di internet, proprio per rappresentare la crescita del progetto in direzione di una dimensione fisica, accessoria e complementare alla rete, come la creazione di eventi di relazione e contest in spazi da recuperare della zona est della città di Napoli.

Marco Zezza
Born 1974
Lives in Naples
Solo shows
2007 Kunsttransfer Dusseldorf - Napoli - Parkhaus im malkasten, Dusseldorf
2005 T293, Naples
2004 “Twisted Diamond Gallery”, street performance, Naples
2001 T293, Naples
Group shows
2009 “Oltre lo specchio-Iza Ogledala” a cura di Eugenio Viola ed Adriana Rispoli, istituto italiano di cultura,Beograd
2009 “Emergency room Napoli “format by Thierry Geoffroy ,PAN Palazzo delle arti Napoli.
2008 n.est 2.0 the making of the city ,di Diana Marrone e Danilo Capasso ,project room -museo madre -citysightseeing tour of Napoli
est, naples
2006 “visione Sociale 2006”, Casina Pompeiana, Naples
2005 “Napoli presente”, a cura di Lorand Eguy, PAN, Palazzo Arti Napoli
2003 “Cantiere d’Arte Remo Salvadori”, Palazzo Chigi, San Quirico d’Orcia, Siena
2002 “Leaves”, Villa Ruggiero, Naples
“New Genius”, Casina Pompeiana, Naples
2001 “Libro d’artista. Biblioteca Malatestiana”, Galleria dell’Immagine, Cesena
1999 “Napoli Photo. New scene”, Pietrasanta Church, Naples
1998 “Festival Eurovideo”, Aula de Cultura de Unicaja, Malaga
1995 “Fine arts at Museum”, Ferdinando Ferraioli Award, Archaeological Museum, Naples
1994 “Muestra Propuestas Compartidas”, Palacio de los Conte de Gabias, Granada
“El pais de los tuertos”, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid
1993 “Cinque Giovani da Napoli”, Casa Editrice Agorà, Torino

Permanent Installations
2002 “Installazione Rione Alto”, permanent installation, Metro Station, Naples

Art Fairs
2006 “Nada”, New Art Dealers Alliance - Gallery T293
2005 “Liste”, The Young Art Fair in Basel - Gallery T293
2004 “Artissima”, The International Fair of Contemporary Art in Turin - Gallery T293

Theatre’s scenographies
2008 “il giro dell’acqua” directed by Sara Sole Notarbartolo, galleria toledo, Naples
2006 “After the end”, directed by Monica Nappo, Palermo, Italy
2004 “A Global Dionysus in Naples”, performance by Marcello Colasurdo, Kulturhuset, Stoccolma
2003 “Neapolitanische Weinachte”, Rachelina und die maccaronies group, Berlin
2001 “Natale in casa Babbaluck”, Zuercher Theather Spektakel, Zurigo
2000 “Natale in casa Babbaluck”, Sant’Arcangelo dei Teatri Festival, Sant’Arcangelo
1999 “Babbaluck Grand Segnieur”, Premio Elsa Morante, Procida, Naples
Diana Marrone (1973) is journalist, curator and p.r.. After advanced International relation studies and different professional experiences, she initiated pr/undercover (a media, pr and production agency based in Milan and Naples) while goes on with her activity of cultural planner.
As contributing editor she worked with BBC Radio (World Service); De Agostini, IDG, Alias/Il Manifesto, Rodeo Magazine, undo.net, La Repubblica, RCS Magazines, Cultframe.com (contemporary art, cinema, fashion, society issues and nightlife reviews, economics, foreign affairs, telecom and IT reviews).
pr/undercover (2002) produces media lobby, event design, and – for visual arts and design – helps artists in exhibition production as fundraiser, location finder and ghost writer. pr/undercover worked and works for, among the others: Adidas; Artandgallery; Avatar41; Maarten Baas (Real Time collection and show); Blindarte/Blindhouse (Auction House); Città della Scienza; Domus Academy and Art Experience; EMBT Studio (Barcellona); Premsela Foundation, Amsterdam; Royal Academy of Art, The Hague; Domus magazine and Editoriale Domus S.p.A.; Tuttobene, Amsterdam; HypeGallery project in Milan; N.EST Napoliest (www.napoliest.it) and Hub Integrated Communication, Rock Galpin and Studio Orange (London), Killer Plastic Club (Milan), Valerio Rocco Orlando (director), Sintesi Electronic Arts Festival (Preview04 and Year 2005), Sail Italia, The Netherlands Embassy in Rome, Wonderware and Gruppo Invensys Plc, undo.net, Università Orientale (Naples), Videominuto 2005. www.pressreleaseundercover.com prundercover at gmail.com