18 barbieri su 19 non danno lo scontrino, meglio bar e ristoranti

Non rilasciano lo scontrino: il 70 per cento dei commercianti al dettaglio controllati dalla guardia di finanza di Napoli, a febbraio, evade il fisco sistematicamente. Il risultato delle verifiche è eloquente: sono risultati inadempienti 18 barbieri su 19, 30 fruttivendoli su 36, 12 pescherie su 15. Su 413 attività controllate nel mese di febbraio - fra il capoluogo e i comuni di Afragola, Portici, Casoria, Arzano e Casavatore - ben 293 non sono in regola. Dati che rivelano,ancora una volta, una forte propensione alla irregolarità: la media nazionale di evasione fra i commercianti al dettaglio è del 20%. Tuttavia, il comandante del reparto Napoli del I gruppo Napoli Gabriele Failla, responsabile delle operazioni, insiste sui segnali positivi: Migliorano, ad esempio, i dati su bar e ristoranti. "Lavoro a Napoli da 6 mesi - spiega Failla - e posso dire che, nelle verifiche dei mesi scorsi, le percentuali di evasione erano anche più elevate, arrivando a riguardare il cento per cento dei titolari, in alcuni settori. Si può educare il territorio a un costume diverso e all´etica fiscale, e la città sta dando una risposta in questa direzione". La Guardia di finanza ha segnalato le attività che hanno subito almeno 10 controlli. Sono evasori il 95% dei barbieri sottoposti alla verifica (18 su 19), il 92% dei commercianti di detersivi (11 su 12), l´83% dei fruttivendoli (30 su 36), l´80 per cento delle pescherie (12 su 15), l´80 per cento dei titolari delle cartolerie (12 su 15), il 73% dei negozi di abbigliamento (11 su 15), il 68% dei bar e caffé (36 su 53) il 66% degli alimentari (35 su 53), , il 63% delle macellerie (17 su 27), il 60% dei ferramenta (6 su 10), il 58% fra ristoranti, pizzerie e rosticcerie (32 su 55). Secondo i dati comparati della polizia tributaria, migliora ad esempio, il costume dei titolari di bar e ristoranti: la percentuale di evasori, nel settore, raggiungeva precedentemente infatti il 75%. Per gli evasori sono previste sanzioni da 516 a 4.130 euro; nel caso in cui si ricevano quattro violazioni in cinque anni, l´attività viene sospesa: dall´inizio dell´anno sono 11 gli esercizi commerciali incorsi nella chiusura dell´attività.